Diciamolo: il Milan ha vinto facendo paura e la Juve ha perso facendo pena. Per la serie: "È meglio dire le cose come stanno"
Con un Leao ormai irrecuperabile che diserta la festa triste per la sostituzione, l'unica nota lieta sono i 3 punti. In quanto alla Juve, asfaltata dallo Stoccarda, solo in Italia ne cantano le lodi
Ieri sera nel salotto di Sky dopo aver visto le immagini di Leao che al fischio finale di Milan-Bruges 3-1 invece di raggiungere i compagni per partecipare alla festa in campo se ne andava a capo chino negli spogliatoi triste y solitario non fregandogliene niente della vittoria della squadra ma contrariato (eufemismo) per essere stato sostituito da Fonseca al minuto 15 del secondo tempo (Milan e Bruges erano sull’1-1), ieri sera a “Champions League Show”, dicevo, erano finalmente tutti d’accordo: Capello e Condò, Di Canio e Costacurta (e se ci fossero stati Caressa e Marchegiani si sarebbero sicuramente uniti al coro) concordavano, alla mezzanotte di martedì 22 ottobre 2024, che un giocatore così, anzi un uomo così non poteva essere di alcuna utilità alla causa del Milan. Come diceva il mai troppo rimpianto maestro Alberto Manzi: non è mai troppo tardi. Chi mi legge sa che dell’inutilità, per non dire della dannosità di Leao scrivo da almeno due anni. Il 25 agosto scorso, subito dopo il via del campionato, ero tornato a cavalcare la tigre scrivendo l’articolo che vedete qui sotto…
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