Belgio-Italia di domani si gioca allo stadio "Re Baldovino": che nel 1985 si chiamava Heysel. I momenti di quella tragica notte nel ricordo di Zibì Boniek
Questa è l'intervista che il campione polacco della Juventus mi concesse per il Fatto Quotidiano 9 anni fa: "Organizzazione UEFA più criminale degli hooligan". Pensieri e parole su una notte da incubo
Fa impressione dirlo, ma così è: Belgio-Italia, il match di Nations League in programma domani sera alle 19:45, si giocherà allo stadio Re Baldovino di Bruxelles che prima del 1993 - anno della morte del sovrano e dell’intitolazione dell’impianto a suo nome - aveva un altro nome e sì, si chiamava Heysel. Lo stadio dove il 29 maggio 1985, nell’imminenza della finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool, persero la vita 39 tifosi quasi tutti juventini rimasti schiacciati nella calca provocata dallo sfondamento delle reti divisorie fatto dagli hooligan inglesi che volevano andare a occupare il settore Z.
Di quella notte tragica che culminò, dopo il compiersi della strage, con la decisione di far disputare la partita “per motivi di ordine pubblico” a dispetto dei 39 cadaveri pietosamente raccolti accanto al campo di gioco, è stato scritto tutto. Su quella notte, e sui suoi retroscena noti a pochi, intervistai per il Fatto Quotidiano uno dei protagonisti in campo, Zibì Boniek, che non si tirò indietro e fu generoso nel suo racconto. L’articolo uscì il 27 maggio 2015, nove anni fa. Ma leggerlo è ancora interessante. Boniek definisce “criminale” l’organizzazione dell’UEFA, che considera più colpevole ancora degli stessi hooligan inglesi, e rivive in pensieri e parole l’incubo senza fine di una notte da incubo e di una partita straniante giocata con poliziotti e rottweiler schierati a un passo dalla linea laterale. “Quella notte - dice Boniek, che devolse i 100 milioni del suo premio partita a favore delle vittime - giocai contro me stesso”.
una vera persona degna di rispetto in quella sera fu il Giornalista/Telecronista Bruno Pizzul, descrisse in diretta nazionale con perfetta deontologia professionale la tragedia che si stava consumando davanti agli occhi di milioni di persone; io ero ammutolito per quanto d'assurdo vedevo in tv, ascoltavo le parole di Pizzul misurate nei significati e nei toni pacati di fronte a un disastro senza precedenti nella storia del calcio europeo.
La RAI invece di pensionare Bruno Pizzul lo doveva promuovere ad insegnante per la "nuova leva" di cronisti microfonati che pare non conoscano l'ABC delle professione giornalistica.
Boniek andrebbe riabilitato in casa Juve, e invece …”Siccome alcuni gruppi della curva si lamentavano di alcune interviste, Agnelli ha preferito accontentarli e assegnare la stella a Edgar Davids che alla Juventus aveva preso una squalifica per doping... Non serbo rancore ma quando l’ho incontrato nelle riunioni Uefa, prima del casino della Superlega, gli ho detto ciò che penso: “Andrea, ti sei venduto agli ultras”".
Cosa aveva detto, Zibì, di così grave?
"Avevo criticato la gestione Moggi. Ma insomma, mi pare che la storia abbia dimostrato che io avessi ragione. Non ho mai sputato nel piatto in cui avevo mangiato, ma il diritto di critica esiste. O no? Per me non è un problema. Resta il fatto che nessuno nella Juventus ha segnato come me nelle finali. Sai quanti ne ho fatti?"