Con 2 anni di squalifica Agnelli sarebbe radiato: la Procura FIGC chiede allora solo 20 mesi
Ennesima calata di braghe della giustizia sportiva oggi al Tribunale federale per il processo "manovre stipendi" rimasto aperto solo per l'ex presidente: la parola d'ordine è salvarlo dalla radiazione
Persino quando non può fare a meno di “compiere il proprio dovere”, come oggi nei confronti di Andrea Agnelli, che essendosi sottratto al patteggiamento-farsa del 30 maggio è finalmente finito a giudizio del Tribunale federale dopo gli immotivati rinvii del 15 e del 27 giugno, la giustizia sportiva riesce a non calare le braghe e a non trattare l’illustre imputato in guanti bianchi. La notizia è che la Procura FIGC, che mise la firma al vergognoso inciucio cancella-reati che salvò la Juventus dalla serie B, ha chiesto oggi 20 mesi di inibizione per Agnelli nel processo “manovre stipendi”, rimasto aperto solo per lui, nel quale l’ex presidente deve rispondere di ben quattro illeciti sportivi, gravi e diversi, e cioè la manovra-stipendi 2019-20, la manovra-stipendi 2020-21 (diversa dalla prima), i rapporti con gli agenti collusi e i rapporti con i “club amici”.
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