PALLA AVVELENATA di Paolo Ziliani

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Corsi e ricorsi di Antonio Conte allenatore: la Juventus che 18 anni fa incolpò di averlo condannato alla Serie C, stasera può ancora decidere i suoi destini. E quelli del Napoli
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Corsi e ricorsi di Antonio Conte allenatore: la Juventus che 18 anni fa incolpò di averlo condannato alla Serie C, stasera può ancora decidere i suoi destini. E quelli del Napoli

Con una differenza: rispetto a quanto accadde in quel lontano e imbarazzante Juventus-Spezia 2-3 del 2006-07, stasera i 3 punti di Juventus-Inter contano per lo scudetto ma anche per il 4° posto

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Paolo Ziliani
feb 16, 2025
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Pochi lo ricordano, ma all’inizio della sua carriera di allenatore, nel 2006-07, la prima stagione post “scandalo & processo” di Calciopoli, quella con la Juventus retrocessa in Serie B, Antonio Conte chiuse la sua prima, turbolenta e traumatica esperienza di allenatore dell’Arezzo (che giocava in B ed era partito con una penalizzazione di 6 punti per i fatti di Calciopoli; Conte venne esonerato e sostituito con Sarri, poi richiamato per sostituire Sarri ma all’ultima giornata l’Arezzo non ce la fece e retrocesse in Serie C) lanciandosi nel suo primo e già clamoroso j’accuse nei confronti indovinate di chi? Ebbene sì, proprio della Juventus. Che senza tanti giri di parole accusò di aver causato la retrocessione dell’Arezzo facendosi battere in casa dallo Spezia (2-3) con un gol segnato all’ultimo minuto dell’ultimo match di campionato da Nicola Padoin. La Juventus, che aveva già ottenuto la promozione aritmetica in Serie A in compagnia di Napoli e Genoa, si era presentata alla partita conclusiva con lo Spezia - che sopravanzava l’Arezzo in classifica di un solo punto - con pinne, secchiello, paletta e ombrellone già nel borsone. In panchina c’era Corradini, che nelle ultime partite aveva preso il posto del dimissionario Deschamps. L’Arezzo di Conte era di scena a Treviso dove vinse senza patemi per 3-1. A quel punto sarebbe bastato che la Juventus fermasse lo Spezia anche solo sul pareggio e il sorpasso sullo Spezia sarebbe stato cosa fatta: Arezzo salvo per un punto e Spezia in C. Invece andò male. La Juventus mandata in campo da Corradini piena zeppa di Boumsong e Mirante, Venitucci e Piccolo, Bianco e De Ceglie, era già tutta un programma; lo Spezia era passato in vantaggio una prima e una seconda volta, ma prima Trezeguet e poi Bianco avevano segnato l’1-1 e il 2-2; e però quando Nicola Padoin (niente a che vedere col Simone juventino) infilzò Mirante al 90’ il tempo per andare in cerca del gol del 3-3 era finito.

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