Da Diavolo a Pidocchio. Lunedì il Milan si raduna: coi soldi di Reijnders, Theo e Kalulu poteva già dare ad Allegri i nuovi rinforzi ma la tirchieria di Furlani & C. ha avuto ancora il sopravvento
Con Inter e Juventus che si ritroveranno solo a fine mese c'era la possibilità di mettere Max nelle migliori condizioni per partire a tutta: invece i dirigenti hanno pensato solo al loro tornaconto
Se è vero che nel calcio un punto in più spesso fa la differenza (per un punto in più il Napoli ha tolto lo scudetto all’Inter, per un punto in più la Juventus ha tolto la Champions League alla Roma), se i dirigenti del Milan, forti della scottatura rimediata nella rovinosa stagione da poco conclusa, fossero dirigenti minimamente coscienziosi e realmente interessati alle sorti sportive del loro club, dopo aver deciso di affidare la squadra a Massimiliano Allegri avrebbero dovuto riunirsi, analizzare lo scenario in atto (e in movimento) del calcio italiano e trovarsi d’accordo su un punto fondamentale: per tutta una serie di contingenze favorevoli, a cominciare dalla partecipazione di Inter e Juventus al Mondiale per club negli USA, si sono creati i presupposti per cavalcare gli handicap che questi competitor saranno chiamati a superare in apertura di stagione e sfruttarli creando un gap a proprio favore. Fuori da tutte le coppe e col solo campionato a cui pensare, il Milan ha la possibilità di trasformare la mutilazione sportiva dell’assenza dalla scena europea in un gigantesco bonus a proprio vantaggio.
Per chi non lo sapesse, il Milan sarà la prima squadra di Serie A a radunarsi per iniziare la preparazione. Lo farà lunedì 7 a Milanello anticipando di 6 giorni il raduno della Roma (Trigoria, 13 luglio), di 7 quelli di Lazio e Fiorentina (Formello e Bagno a Ripoli, 14 luglio), di 8 quello dell’Atalanta (Zingonia, 15 luglio), di 10 quello del Napoli (Dimaro, 17 luglio), ma soprattutto si metterà al lavoro un mese prima di Juventus e Inter; che avendo partecipato al Mondiale per club, pur essendo state eliminate relativamente presto sono da poco rientrate alla base e hanno appena spedito i giocatori a trascorrere l’obbligatorio periodo di vacanze. Gli juventini si ritroveranno alla Continassa a fine luglio per raggiungere il ritiro di Herzogenaurach - sede del Centro sportivo dell’Adidas -, in Germania, il 2 agosto; ancora da definire è invece la data di raduno dei giocatori dell’Inter.
Ora, non ci vuole Einstein per capire che per il Milan mettersi al lavoro con un mese di anticipo rispetto ai due storici e temibili competitor può essere un vantaggio incommensurabile. E non ci vuole Einstein per capire che dovendo Allegri lavorare a una ristrutturazione profonda, per non dire a una rifondazione tecnica della squadra, sarebbe importante per lui, anzi decisivo avere a disposizione fin da subito il maggior numero di giocatori del nuovo organico, in special modo i nuovi acquisti. È dal 25 maggio, giorno dell’ultima di campionato, che la situazione è nota. Cos’è successo invece?
È successo che Furlani & company hanno pensato come sempre ai propri interessi; e per non fare brutta figura nei confronti della miope e inetta proprietà Elliott-Red Bird hanno lavorato prima di tutto per evitare di chiudere in perdita il bilancio (economico: quello sportivo era ormai insalvabile), cosa che permetteva loro di strappare il bonus, o premio in denaro, dovuto ai “buoni amministratori” che evitano alla società il rosso in bilancio. Furlani & company hanno così provveduto a vendere alla velocità della luce, ben prima dello scoccare del 30 giugno, il miglior giocatore del Milan, Reijnders, al Manchester City, oltretutto a un prezzo vistosamente inferiore al suo valore di mercato, quindi con grave danno alla società; e poi Theo Hernandez agli arabi dell’Al Hilal, oltre a Kalulu su cui la Juventus ha esercitato il diritto di riscatto già fissato l’estate scorsa. Sono così entrati nella casse del club rossonero già ai primi di giugno 110 milioni che hanno consentito ai nostri eroi di chiudere in attivo il bilancio di una stagione sportivamente e finanziariamente parlando rovinosa e che l’anno prossimo vedrà venire meno l’introito UEFA per un danno calcolato di almeno 60 milioni; ma questa, come detto, era la sola cosa che a Furlani & C. stava realmente a cuore. Bilancio in attivo e passaggio in sede per incassare il bonus del “buon dirigente”. Sigh!
E questo è quel che è successo. Ma se invece che al proprio portafogli Furlani & C. avessero pensato al bene e all’interesse dell’AC Milan, con i 110 milioni che già a inizio giugno erano affluiti in cassa con le cessioni di Reijnders, Theo e Kalulu i dirigenti avrebbero potuto far trovare a Milanello, fra tre giorni, già a disposizione di Massimiliano Allegri la nuova squadra in buona parte già al completo. Per fare un esempio, se è vero - come si legge da tempo - che tra i giocatori ben visti e richiesti da Allegri ci sono Jashari, Retegui e Ricci, i 110 milioni incassati per Reijnders, Theo e Kalulu avrebbero già potuto essere reinvestiti nell’acquisto di questi nuovi giocatori: 35 più 5 di bonus da pagare al Bruges per Jashari, 40 da pagare all’Atalanta per Retegui, 20 più 5 di bonus da pagare al Torino per Ricci. Lunedì Allegri li avrebbe avuti a disposizione a Milanello fin dalla prima seduta d’allenamento e le cose, per tutti, sarebbero state ben diverse: in attesa di veder comparire un certo Luka Modric a prendere possesso di un armadietto nello spogliatoio del Centro Sportivo rossonero.
Invece cosa sta succedendo? Sta succedendo che con la tirchieria, la pedanteria e il fiscalismo che sono diventati il marchio distintivo del Milan degli americani, il nuovo d.s. Tare sta portando avanti le trattative di mercato trascinandosi appresso la pesante palla al piede messagli da Furlani; e così, nonostante il Milan di soldi in cassa ne abbia a volontà, per arrivare a strappare il sì del Bruges si procede a piccoli avvicinamenti progressivi, con l’asticella dell’offerta che parte da 25 milioni più 3 di bonus, poi dopo una settimana si alza a 28 più 5 di bonus, poi dopo un’altra settimana arriva a 30 più 5 di bonus, “e intanto il tempo se ne va - come cantava Celentano - tra i sogni e le preoccupazioni, le calze a rete han preso già il posto dei calzettoni”.
Già: perchè magari il Bruges e Jashari, infastiditi da tanta grettezza, si stufano e decidono di spesare il molesto Milan per aprire la porta ad altri pretendenti; e in ogni caso, anche se alla fine il sospirato accordo dovesse arrivare con Furlani che con l’ulcera allo stomaco dice sì ai 35 più 5 da sempre richiesti dal Bruges, sarà ormai la fine di agosto, il campionato sarà già iniziato e Allegri si ritroverà nella stessa, identica condizione di Chivu all’Inter e di Tudor alla Juventus: con i nuovi acquisti recapitatigli in extremis e da buttare in campo senza nemmeno aver avuto il tempo di essere presentati ai compagni.
La tirchieria dei dirigenti del Milan “americano”, un vizio di alta stupidità che a cascata ne scatena altri, dalla miopia all’imperizia, dall’inadeguatezza alla dabbenaggine, ha già portato il glorioso AC Milan alla grottesca controfigura di oggi; ma adesso lo sta portando al ridicolo. Non hanno ancora capito Elliott e Red Bird, Singer e Cardinale, che non c’è come comportarsi da taccagni per ridurre il Milan in miseria. Giunto a questo punto, a Furlani - longa manu delle proprietà - non resta che sostituire il logo del Diavolo con quello del Pidocchio: e la trasformazione di quel che fu dell’AC Milan sarà completata.
In campionato non pervenuti,usciti da tutto e piazzano 3 giocatori a 110 milioni?Il calcio è strano.
La Banda Cardinale ed Elliott sono dei raider finanziari. Nulla sanno di Calcio e di Milan, si muovono solo come avvoltoi per cibarsi di profitti, di chi sia il cadavere poco gli importa.
Fin qui nulla di nuovo e/o di strano, "così fan tutti" nel club di Wall Street.
Purtroppo alla cieca avidità dei predoni finanziari al Milan è toccata la sfortuna di essere acquistato da gente che pur essendo, e sapendo di esserlo, incompetenti un materia hanno cacciato gli unici che sapevano di Calcio a Milanello, cioè Maldini e Massara, circondandosi di yes-men impiegatizi e docili.
Da allora i disastri sono iniziati, e continueranno anche quest'anno nonostante i solidi professionisti ingaggiati per tentare di evitare un affondamento sportivo che abbatterebbe, come abbattera', il valore della società.
Questi delinquenti incapaci, quando lasceranno perché costretti a limitare le perdite, lasceranno solo macerie dalle quali il Milan potrebbe anche non riprendersi mai più.
Salvo miracoli, ovviamente.... che nel Calcio talvolta accadono....