PALLA AVVELENATA di Paolo Ziliani

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Dimenticare Allegri: come volevasi dimostrare, la Juventus con Motta è diventata un'altra cosa. Peccato succeda solo in campo e non in società

Dimenticare Allegri: come volevasi dimostrare, la Juventus con Motta è diventata un'altra cosa. Peccato succeda solo in campo e non in società

Elogiare una squadra espressione di un club recidivo nel trasgredire ogni regola, e anche oggi al centro di procedimenti, è un non sense. Di certo, l'era dello sprofondo-Allegri è ormai alle spalle

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Paolo Ziliani
ott 03, 2024
∙ A pagamento
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Dimenticare Allegri: come volevasi dimostrare, la Juventus con Motta è diventata un'altra cosa. Peccato succeda solo in campo e non in società
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Se non fosse che parliamo della Juventus, cioè della società che così come barava ieri (vedi ultimi processi penali e sportivi, penalizzazioni, squalifiche, patteggiamenti, insabbiamenti e chi più ne ha più ne metta) continua imperterrita a barare oggi (vedi nuovo procedimento aperto sul suo conto dalla Consob) alterando le regole dell’equa competizione sia in Italia che in Europa, il tutto a cielo aperto, nella più totale presunzione (che spesso si è rivelata una certezza) di impunità; se non fosse che parliamo della Juventus, dicevo, cioè del club che ha reso l’Italia famosa nel mondo (del calcio) per il suo campionato di Serie A col verme dentro, e se si potesse tenere separati i due livelli, quello della società e quello della squadra (e naturalmente non è possibile), oggi bisognerebbe dire che è stato un orgoglio, per il nostro movimento, dopo aver visto l’Atalanta dominare nel pomeriggio lo Shakthar Donetsk - confermando di possedere una caratura internazionale che oggi pochi possiedono - assistere all’impresa compiuta dai bianconeri a Lipsia: che in dieci uomini dal minuto 59 per l’espulsione del portiere Di Gregorio, dopo aver perso per seri infortuni Bremer dopo 4 minuti e Nico Gonzalez dopo 11 minuti e dopo essere andata sotto (1-2) al minuto 65 causa rigore provocato da una sventatezza di Douglas Luiz, non solo non si è disunita o demoralizzata, ma ha fatto quadrato, ha continuato a fare pressing alto e a giocare come se l’uomo in meno non esistesse, anzi l’avesse il Lipsia, e prima ha raggiunto il pareggio, poi il vantaggio (3-2) con Conceiçao, l’uomo che aveva sostituito Nico Gonzalez; ed è infine riuscita a portare a casa i 3 punti resistendo per 17 minuti agli assalti di una squadra non qualsiasi, ma di primo livello come il Lipsia. Se non fosse che parliamo di una squadra espressione di una società che partecipa al gioco infrangendo le regole, ci sarebbe quasi da battere le mani.

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