È ufficiale: Elkann dà pieni poteri a Giuntoli e pone una lapide su Allegri e la Juve dell'era Agnelli
Nella lettera agli azionisti Exor in cui l'allenatore, ultimo dei mohicani agnelliani, non viene nemmeno nominato, John Elkann conferma il cambio di passo alla Juventus: delisting e vendita in vista?
Se un anno fa, nella lettera agli azionisti Exor, John Elkann aveva posto una pietra tombale - pur senza esplicitarlo apertamente - sull’era e sulla persona di Andrea Agnelli, nella lettera agli azionisti resa nota oggi il proprietario della Juventus dà il benservito e mette alla porta, pur senza dirlo, l’ultimo (e ormai troppo ingombrante) rappresentante della Juve agnelliana che ha conosciuto l’onta della squalifica dalle coppe e rischiato una seconda retrocessione in B vent’anni dopo Calciopoli: l’allenatore Max Allegri. Che come tutti sanno era ed è ancora la punta di diamante di chi alla Real Casa briga per la restaurazione remando in senso contrario a chi (Giuntoli) è invece al lavoro per operare il rinnovamento. Per tutta la stagione in corso le due fazioni hanno cercato di fare buon viso a cattivo gioco collaborando forzatamente e a denti stretti pur nella differenza, evidente, di vedute e di visioni strategiche; ma la lettera agli azionisti di Exor resa nota oggi e in cui Elkann conferma in modo pieno il conferimento dei pieni poteri societari a Cristiano Giuntoli (“… entrato a far parte del club nel 2023 e appena nominato Miglior Direttore Sportivo dell’anno ai Globe Soccer Awards per il suo lavoro con il Napoli l’anno scorso, contribuirà a plasmare la Juventus del futuro…”) senza mai nominare, nemmeno per sbaglio, il ruolo e il lavoro che pure Massimiliano Allegri sta continuando a svolgere, taglia la testa al toro di qualsiasi discorso: alla Juventus del domani penserà Giuntoli.
E dopo Agnelli, dopo Nedved, dopo Arrivabene e dopo Albanese a dare l’addio alla Juventus dell’era agnelliana sarà - probabilmente assieme a Cherubini - anche Allegri. Il cui contratto scade nel giugno del 2025 e che sarà regolarmente stipendiato, così come avvenne per due stagioni dopo l’esonero avvenuto nel dopo Juve-Ajax 1-2 nella primavera del 2019. Sempre che non ci si accordi per una rescissione consensuale del contratto con buonuscita.
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