Elkann vuol vendere la Juventus! Scoop incredibile, io però lo scrivo da dieci mesi
Il Giornale svela l'intenzione di Exor di cedere il club bianconero e tutti scoprono di colpo che Madama è al collasso: bastava leggere i bilanci, le carte della Procura o anche solo i miei articoli
Incredibile ma vero: il Giornale scrive nell’edizione di oggi, lunedì 11 settembre 2023, che John Elkann, preso atto della disastrosa situazione economica - e non solo economica, a dire il vero - in cui la Juventus è precipitata dopo la dissennata presidenza del cugino Andrea Agnelli, avrebbe deciso di vendere la società a dispetto di quel che tutti si aspettavano: i festeggiamenti da mille e una notte per i cento anni compiuti proprio quest’anno dalla proprietà Agnelli. E chi l’avrebbe mai immaginato? Detto con tutto il rispetto, sembra che Il Giornale, e col Giornale tutti i siti e i media che hanno subito ripreso l’indiscrezione a cominciare da Sportmediaset (che riassume: “la situazione contabile - perdite per 240 milioni, ricavi inferiori ai 600 milioni, debiti superiori e un valore in borsa di 800 milioni - imporrebbe un riequilibrio e una pulizia per mettere sul mercato la società al valore di 1,5 miliardi”) e via via tutti gli altri, scoprano solo oggi che i conti della Juventus erano al collasso e lo sono rimasti a dispetto della grazia ricevuta dalla FJGC di continuare a giocare in Serie A invece che in B o in C dove la Juventus avrebbe dovuto essere mandata se non fosse intervenuto il vergognoso patteggiamento del 30 maggio scorso a chiudere l’indegna trattativa Stato-Calcio nascostamente portata avanti da FJGC e Juventus. Complimenti vivissimi a tutti. Anche se a dire il vero era già tutto chiaro da almeno 10 mesi: da quando cioè la Procura di Torino aveva reso pubbliche le carte dell’inchiesta Prisma. Bastava avere voglia di leggerle e interpretarle e chiunque avrebbe capito che vendere la Juventus - e disfarsi della pesante zavorra che il club bianconero rappresenta oggi per Exor - sarebbe diventata presto un’opzione forte della proprietà guidata da John Elkann, già liberatosi del cugino maldestro. Io lo scrissi infatti già il 6 febbraio nel mio account Twitter (non ero ancora su Substack), oltre che sul Fatto Quotidiano, e continuai a farlo anche nei mesi successivi.
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