I due rigori non dati al PSG con Irrati e Valeri al VAR, quelli del rigore Cuadrado-Perisic e dell'audio sparito di Pjanic
"Al VAR il rischio è solidarizzare con l'arbitro: magari ha preso una decisione sbagliata e tu non vuoi rovinargli la giornata", disse Irrati - Speriamo che Al-Khelaïfi e Luis Enrique non lo leggano
Personalmente sono molto contento che il Borussia Dortmund sia andato in finale di Champions League eliminando il PSG. Sin da quando ero bambino ho sempre simpatizzato per i più deboli, o se preferite, visto che parliamo di calcio, per i più poveri: e visto che il PSG, forse più ancora del Manchester City, è considerato il club più ricco in assoluto, quello che nell’estate del 2017 acquistò Neymar dal Barcellona per 222 milioni polverizzando ogni precedente record e poi non si fermò più, vederlo uscire contro un club considerato, al via, niente più che un modesto outsider, dà un senso e un significato più compiuti alla parola sport: dove è giusto che vinca il migliore, o comunque chi si dimostra più bravo, con i mezzi a disposizione, a imboccare la strada che porta alla vittoria. Assistito da un po’ di fortuna (leggi i 6 pali che il PSG ha colpito nelle due partite di semifinale), il Dortmund, che in quanto a rosa dei giocatori vale un terzo del club francese, ha compiuto l’impresa: ha vinto 1-0 in Germania e ha vinto 1-0 anche ieri a Parigi per la disperazione dello sceicco del Qatar Al-Khelaïfi, proprietario e presidente del PSG, che da una dozzina di anni tenta invano di mettere le mani sul massimo trofeo che sfiorò da vicino nel 2020 quando venne sconfitto in 1-0 dal Bayern Monaco nella finale giocata a Lisbona nella stagione del Covid.
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