I sette anni di Gravina che ha condotto il calcio italiano nel baratro e il suo conto in banca alle stelle (e il ridicolo stupore di chi si indigna se il nostro eroe, pur indagato, oggi si ricandida)
Abbiamo fallito la qualificazione al mondiale in Qatar 2022 e siamo miseramente naufragati a Euro 2024: ma le entrate del presidente FIGC sono andate alle stelle, e questo alla fine è quel che conta
La cosa buffa è lo stupore. Dei più. Di fronte alla faccia tosta di un presidente federale, Gabriele Gravina, che a fronte dei memorabili insuccessi cui il calcio italiano è andato incontro sotto la sua gestione e a dispetto dell’imbarazzante e delicata inchiesta che lo vede coinvolto per (presunti, si dice così) illeciti compiuti nelle vesti di dirigente federale, non esita a riproporre la sua candidatura alla rielezione a numero 1 della FIGC, ruolo che con tanta inettitudine ha ricoperto facendo i danni dell’intero movimento e facendo le fortuna di un solo soggetto: sè medesimo, come ci ricorda oggi l’articolo di Lorenzo Vendemiale per il Fatto Quotidiano che vi invito ad acquistare e a leggere.
Di certo, chi mi segue su Subastack, su Twitter e sul Fatto Quotidiano non si sarà certo nè stupito nè meravigliato di questa ennesima baracconata. Chi sia Gravina e a quali abissi di degrado abbia condotto il calcio italiano nei 7 anni della sua reggenza è chiaro a chiunque abbia avuto occhi per vedere e orecchie per sentire. Direi meglio: a chiunque abbia avuto voglia di leggere gli articoli in questi anni gli ho personalmente dedicato rischiando di fare la parte del bastian contrario, visto che l’Istituto Luce lo ricopriva di encomi e di peana manco fosse il Sommo Pontefice del pianeta pallone.
Avete voluto Gravina? Beh, adesso tenetevelo. Io ve l’avevo detto. E ripetuto. Ogni anno. Per sette anni.
Caro Paolo, in italia, tu mi insegni, abbiamo avuto, abbiamo e avremo sempre impresentabili che si ricandidano o restano attaccati alle loro poltrone dorate. Questa è l'italia e questi sono gli italiani. Un popolo, per la maggior parte, senza dignità, senza senso civico, senza educazione, onestà, rispetto per gli altri. St' essere è solo uno dei tanti. Ciò che conta davvero è il brand!
Grazie, Paolo, per aver pubblicato qui i tuoi articoli: ricordare non è mai un male....
Quanto a Gravina, dato che verrà certamente rieletto, significa che un personaggio così sta bene alla maggioranza del mondo del calcio italiano: con un Presidente al quale va bene tutto, tutti possono fare quello che vogliono, e chi è più potente vince.