Il 19 settembre la Juventus approverà il bilancio 2024-25: ci sono però 17 milioni di utile da far sparire, quelli fatti con la "plusvalenza Douglas Luiz" già sanzionati dall'UEFA al club inglese
L'attivo di 16,9 milioni reso noto a febbraio era dovuto interamente alla plusvalenza indebita (17,5) prodotta dalle cessioni "da scambio" di Iling e Barrenechea: se non si corregge, rischio processo
La Juventus ha annunciato che il 19 settembre il CdA si riunirà per l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2025, quello che si riferisce alla stagione 2024-25 da poco conclusa. Ebbene: sono molto curioso di vedere come si comporterà il CdA bianconero rispetto all’utile di 16,9 milioni del primo semestre (luglio-dicembre 2024) che era stato annunciato a febbraio. Un utile indebito, quindi illecito, che proveniva interamente dalla plusvalenza farlocca di 17,5 milioni fatta inserendo due giocatori - Iling jr. e Barrenechea - nell’operazione di acquisto di Douglas Luiz dall’Aston Villa conclusa a 51,5 milioni. Come l’UEFA ha già stabilito e reso noto con la multa e la sanzione sportiva inflitte al club inglese, non si è trattato di due operazioni separate ma di un’unica operazione in cui è intercorso uno scambio di giocatori: in base al principio contabile internazionale IAS 38, nessuna plusvalenza può essere iscritta a bilancio in questi casi. Siamo insomma di fronte al solito stratagemma delle plusvalenze indebite che nel 2023 costarono alla Juventus 10 punti di penalizzazione in campionato, la squalifica di un anno da tutte le coppe decisa dall’UEFA e la squalifica di 8 anni complessivi ai quattro dirigente apicali Agnelli, Paratici, Arrivabene e Cherubini.
Inutile dire che i media italiani sono rimasti in silenzio ieri, lo sono rimasti oggi e rimarranno in silenzio fino al 19 settembre e anche dopo, nel caso il CdA juventino approvi il bilancio con la plusvalenza illecita di 17,5 milioni dell’affare Douglas Luiz. E l’unico a parlarne continuerò a essere io: come già avevo fatto il 28 febbraio scorso all’annuncio della Juventus dell’utile di 16,9 milioni registrato nel primo semestre.
Questo è l’articolo (ma ne sono seguiti altri) su plusvalenze e bilanci illeciti che anche la Juventus del Nuovo Corso post Agnelli sta continuando a portare avanti nella più totale indifferenza, oltre che dei media, del Palazzo del calcio e della Procura federale. Lo pubblicai qui, nel mio account “Palla Avvelenata”, il 28 febbraio scorso documentandolo con tanto di delibere ufficiali a firma CONSOB. Naturalmente, tutti hanno fatto finta di niente. Adesso però ho l’impressione che non si possa più…
La Juventus annuncia un utile di 16,9 milioni grazie alle plusvalenze di Iling jr. e Barrenechea (17,5 milioni) che la Consob ha già detto essere illecite: come i suoi nuovi bilanci "non conformi"
Dopo la delibera del 25/10/23 in cui la Consob ha certificato la "non conformità" dei suoi bilanci, Madama continua a fare quel che vuole: violando i principi contabili che già le sono costati caro
FEB 28, 2025
Avrete letto tutti (non c’è un solo giornale, sportivo o non sportivo, che oggi non riporti la notizia) che la Juventus è tornata a registrare un utile nel primo semestre del 2024/25 con un +16,9 milioni rispetto al -95 milioni del primo semestre 2023/24. Molto bene. Peccato che, se la Consob conta ancora qualcosa, si possa affermare senza timore di essere smentiti che quel + 16,9 annunciato dalla Juventus è un inganno e non esiste: per tutta una serie di motivi, il primo dei quali è - ad esempio - che le plusvalenze di Iling Junior (11,9 milioni) e Barrenechea (5,6 milioni) che la Juventus ha ufficialmente iscritto a bilancio dopo aver ceduto i due giovani giocatori all’Aston Villa (che tempo due settimane li aveva sbolognati il primo al Bologna e poi al Middlesbrough e il secondo al Valencia), cessione avvenuta nel quadro dell’operazione Douglas Luiz acquistato invece per 50 milioni, sono plusvalenze farlocche. Che in base al principio contabile internazionale IAS 38, che la Juventus non ha rispettato e la cui violazione fu alla base dei processi sportivi che costarono al club bianconero 10 punti di penalizzazione in Serie A e la squalifica per un anno dalle coppe europee, non potevano e non possono essere iscritte a bilancio perchè, per l’appunto, infrangono il dettato dello IAS 38.
Poichè le due plusvalenze ammontano a 17,5 milioni, l’utile di 16,9 milioni comunicato dalla Juventus è già, solo per questo fatto, annullato. Voi direte: ma chi lo dice? Lo dice, anzi lo ha già comunicato in via ufficiale la Consob nella delibera 22858 del 25 ottobre 2023 in cui rende noto di aver accertato la “non conformità” dei bilanci della Juventus e contesta alla società la violazione di ben quattro princìpi contabili internazionali, IAS 1, IAS 8, IAS 34 e IAS 38 (per l’appunto quello delle plusvalenze nei cosiddetti affari “a specchio”).
L’ho già scritto in più occasioni, ma visto che i media italiani continuano a far finta che tutto ciò non sia avvenuto, vale la pena ricordare quel che è successo tra la Consob e la Juventus (la nuova Juventus).
In data 31 luglio 2023, cioè un anno e mezzo fa, la Consob apre un procedimento informando la Juventus dell’ipotesi di non conformità di due bilanci approvati dal nuovo management: il bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 e il bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022 per la violazione di alcuni princìpi contabili internazionali che già erano stati contestati al vecchio Cda presieduto da Andrea Agnelli e che avevano portato la Juventus al processo penale in corso a Roma e alle sanzioni della giustizia sportiva.
Tre giorni dopo, il 3 agosto, la Juventus chiede alla Consob l’accesso agli atti.
Cinque giorni dopo, l’8 agosto, la Consob li rende disponibili.
Il 4 ottobre, due mesi e quattro giorni dopo la notifica, si svolge alla Consob l’audizione della Juventus.
Il 25 ottobre, ventuno giorni dopo l’audizione, a firma del presidente Paolo Savona la Consob diffonde e rende nota la delibera n. 22858: “Accertamento della non conformità del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 e del bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022 della società Juventus Football Club SpA” nella quale, dopo avere ricordato i fatti che hanno originato il procedimento e aver dato conto delle spiegazioni e contro-deduzioni fornite dalla Juventus in audizione, le respinge smontandole una ad una e confermando la non conformità dei bilanci della società bianconera.
Dato atto dei documenti ufficiali che comprovano l’accusa di colpevolezza a carico del nuovo management juventino pronunciata dalla Consob, resta da dire che il 24 febbraio 2024 la Juventus ha presentato ricorso al TAR del Lazio chiedendo il rigetto delle conclusioni cui la Consob è giunta a proposito dei suoi bilanci “non conformi”. Ad oggi il TAR non si è ancora pronunciato.
Che le plusvalenze farlocche che avevano consentito alla Juventus di Agnelli di iscrivere illecitamente a bilancio per anni centinaia di milioni di utili fossero un terreno minato era del tutto chiaro, quindi, anche al nuovo management: che però ha continuato a comportarsi come se nulla fosse, come in uno dei casi contestati dalla Consob, quello dell’operazione “a specchio” col Genoa Cambiaso-Dragusin (valutati il primo 8,5 milioni e il secondo 5,5 milioni) per cui la Juventus aveva iscritto a bilancio una plusvalenza di + 3,7 milioni mentre avrebbe dovuto iscrivere, stando alla Consob, un effetto negativo di - 2,9 milioni. Più precisamente:
“Secondo Consob, Juventus non avrebbe potuto rilevare la plusvalenza pari a € 3,7 milioni realizzata con la cessione del calciatore Radu Matei Dragusin e avrebbe pertanto dovuto registrare i diritti alle prestazioni sportive di Andrea Cambiaso a un valore di carico inferiore di € 3,7 milioni. L’effetto netto nel conto economico 2022/23 della eliminazione della plusvalenza, dei minori ammortamenti e dell’effetto figurativo fiscale derivanti da tale diverso trattamento contabile sarebbe stato negativo per € 2,9 milioni”.
Insomma: la tentazione di mettere a bilancio utili non consentiti con lo stratagemma delle plusvalenze farlocche, che pure sono costate molto care alla Juventus di Agnelli, sembra irresistibile anche per la Juventus di oggi, quella di Scanavino e Ferrero. Al punto che a dispetto della delibera di colpevolezza già emanata da Consob (e per la quale scandalosamente la Procura FIGC non ha mai aperto un’inchiesta nonostante si tratti di fatti nuovi che nulla hanno a che fare con quelli che portarono al vergognoso inciucio Juve-FIGC col patteggiamento del 30 maggio 2023), Madama continua a comportarsi come se le regole per lei non esistessero; e così ha continuato a fare anche in estate con l’operazione “a specchio” Douglas Luiz/Iling jr.-Barrenechea con l’Aston Villa che ha generato le plusvalenze di 11,9 milioni e 5,6 milioni messe a bilancio dal club bianconero.
Che ci fosse il pericolo di saltare su qualche mina era chiaro già allora alla stessa Juventus. Che l’1 luglio, ufficializzando le cessioni dei due giovani all’Aston Villa (a 24 ore dall’acquisizione di Douglas Luiz chiusa in data 30 giugno), in un comunicato ufficiale aveva fatto sapere:
“Si rammenta che in data 30 giugno 2024, come descritto nell’apposito comunicato stampa, è stato altresì raggiunto con la medesima controparte l’accordo per l’acquisizione, a titolo definitivo, dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Douglas Luiz Soares de Paulo a fronte di un corrispettivo fisso di € 50 milioni. Le operazioni sopra citate comportano un conguaglio monetario a carico della Società – basato sul differenziale dei corrispettivi fissi – pari a 28 milioni”.
“Tali operazioni – sulla base di approfondimenti preliminari di natura legale e contabile – risultano qualificabili come operazioni separate e distinte dal punto di vista sia contrattuale sia sostanziale”.
“Si segnala inoltre che, alla luce delle incertezze interpretative circa l’applicazione dello IAS 38 che regola la materia, la Società – in applicazione delle proprie procedure interne – ha effettuato analisi preliminari per verificare la ricorrenza dei due requisiti (sostanza commerciale e attendibile misurazione del fair value) necessari per la contabilizzazione delle operazioni al fair value (e, quindi, con rilevazione degli impatti positivi a conto economico menzionati sopra) anche nel caso in cui le operazioni fossero, ipoteticamente, qualificabili come permute di attività immateriali ai sensi dello IAS 38 (e non operazioni separate e distinte)”.
“Tali analisi preliminari, svolte anche con il supporto di advisor esterni, confermano allo stato attuale la sussistenza dei due requisiti richiesti. Diversamente, nell’ipotesi in cui le operazioni fossero considerate permute e laddove anche solo uno dei suddetti requisiti non fosse ritenuto soddisfatto, le operazioni non potrebbero essere rilevate al fair value”.
“Si precisa che le valutazioni finali circa la rilevazione contabile delle operazioni saranno compiute ai fini della preparazione della Relazione Semestrale al 31 dicembre 2024, la cui approvazione è prevista nel mese di febbraio 2025, nella quale sarà fornita una compiuta informativa, cui si rinvia per maggiori informazioni”.
In soldoni: con una faccia tosta degna di miglior causa la Juventus, che la Consob ha già inchiodato alla colpa dei suoi comportamenti illeciti nella delibera sopra menzionata, sostiene che l’operazione Douglas Luiz/Iling jr.-Barrenechea sono in realtà tre “operazioni separate”, che sul principio contabile IAS 38 ci sono “incertezze interpretative” e che “advisor esterni” hanno confermato la giustezza dei comportamenti della società rispetto all’iscrizione a bilancio delle plusvalenze per Iling jr. e Barrenechea. E come promesso, detto e fatto: nella semestrale del febbraio 2025 ecco comparire i 17,5 milioni di plusvalenza illecita che consentono alla Juventus di sbandierare un utile di bilancio di 16,9 milioni.
Di tutto questo (mi verrebbe da dire: di tutto questo schifo), del fatto che la Juventus usi regolamenti “fai da te” sbattendosene di norme e organismi di controllo e sostenendo di avere sempre ragione (diceva così per le plusvalenze farlocche stile Arthur-Pjanic e aveva torto, diceva così per gli stipendi non pagati a Ronaldo e aveva torto, dice oggi così per le plusvalenze di Dragusin, Iling jr. e Barrenechea e la Consob ha già certificato che ha torto) non c’è naturalmente nessun giornale e nessuna tv che ne parli. Se oggi leggete i tre giornali sportivi e le pagine sportive dei più importanti quotidiani a diffusione nazionale non c’è un solo giornalista che ne faccia cenno anche solo alla lontana: è anzi tutto un fiorire di encomi e panegirici in lode della Vecchia Signora tornata finalmente sulla strada virtuosa della gestione sostenibile.
Sostenibile un corno. Qui c’è un club che continua a infrangere le regole, da recidiva, alla luce del sole e dichiarandolo apertamente nei suoi comunicati ufficiali di società quotata in borsa. La Consob ha già accertato, provato, certificato che sta barando ma nessuno dice niente. Motivo: la Juventus dice che ha ragione lei. È la Consob che si sbaglia.
Comodo no?
ho fatto leggere a mio nipote di anni 13 questo trafiletto dell'articolo di Ziliani: Quelli di "Juventibus" che irridono i miei pezzi sulle plusvalenze farlocche di Aston Villa e Juventus e non si capacitano del fatto che ci sia un solo regolamento valido per tutti.
"COMMENTO: ....ma questo è niente: qui c’è un professore che insegna in un’Università di Torino e sedicente esperto che dice che la CONSOB, l’ente di controllo dei bilanci delle società quotate in borsa, si è inventata una contestazione “per creare problemi alla Juventus”: che sarebbe come dire dopo che a un automobilista è stata ritirata la patente per essere andato contromano in autostrada, che la stradale si è inventata una contestazione per creare problemi all’automobilista."
Mio nipote con questo esempio ha capito il senso dell'infrazione commessa e della sanzione applicata.
Pensate che se lo facessi leggere ai tifosi J capirebbero? Ve lo chiedo perché vorrei stamparla su carta e affiggerla nel bar dello sport del mio quartiere, mio nipote però mi ha avvisato che potrei essere insultato o peggio malmenato.
Impossibile cambiare la propria natura, esattamente come lo scorpione che uccise la rana nella favola di Esopo.
Allo stesso modo, possono cambiare i dirigenti e qualunque altra cosa ma la Juve rimarrà ciò che è sempre stata, l’associazione sportiva piú condannata del pianeta.