Il 2° posto nel girone è una sconfitta per Inzaghi: "Turnover per arrivare a giugno in forma", ma se poi esci a febbraio?

Bravissimo fino a oggi, l'allenatore dell'Inter ieri ha malamente toppato: in una partita da vincere a tutti i costi ha schierato una squadra monca. Il danno potrebbe essere enorme: lunedì lo vedremo

La notizia, inattesa, è che Simone Inzaghi ha commesso il primo peccato mortale della (bellissima fino ad oggi) stagione sua e dell’Inter. E poichè gli elogi nei suoi confronti non sono certo mancati da fine agosto a oggi, è giusto dire subito le cose come stanno: e cioè che il 2° posto con cui l’Inter ha concluso il suo girone di Champions alle spalle della Real Sociedad è un fallimento - piccolo, ma fallimento - di un fondamentale obiettivo che non sarebbe stato difficile conseguire. E non lo dico per sminuire il valore come avversario della Real Sociedad, una squadra che ha sorpreso e sbalordito tutti (è finita 1^ dopo essere stata sorteggiata in 4^ fascia) ma che fin dal pronti-via, guarda caso proprio dal match di debutto contro l’Inter, aveva dimostrato di essere forte, moderna, organizzata, in una parola difficile da battere: e infatti non l’ha battuta nessuno. Lo dico perchè l’Inter ha una completezza di organico, una qualità e un’esperienza che gli spagnoli si sognano e lasciar loro il 1° posto del girone non può che essere catalogato come una sconfitta: che potrebbe avere, tra l’altro, serissime ripercussioni anche di carattere economico. Se l’Inter avesse chiuso il girone da prima, il sorteggio l’avrebbe messa nelle condizioni di considerarsi già, al 90 %, non agli ottavi ma ai quarti di finale potendo pescare nell’urna un Copenaghen, un PSV e vedremo domani quali altri club; il secondo posto la mette invece ad alto rischio corazzate, dal Real Madrid al Bayern, dal Manchester City all’Arsenal, dal Barcellona all’Atletico Madrid: e naturalmente anche l’Inter è una corazzata, e sarà sfortunato lo squadrone che incapperà in lei invece che nel Copenaghen. E tuttavia, il rischio per l’Inter di vedere la Champions concludersi già agli ottavi adesso c’è. E poteva non esserci.