Il grazie di Maresca: il Chelsea pagò 11 milioni al Leicester per portarlo a Londra e lui al primo anno ha fatto guadagnare ai blues 178 milioni (e se vincerà il Mondiale 188)
Dopo i rovesci di Tuchel, Potter e Pochettino che guadagnavano il doppio, Enzo al primo colpo ha riportato il Chelsea in Champions, ha vinto la Conference e ha già conquistato la finale del Mondiale
Forse si sentiva un po’ in colpa, Enzo Maresca. In colpa con Todd Boehly, il ricco imprenditore americano fondatore e presidente di “Eldridge Industries” che dal 30 maggio 2022 è anche proprietario e presidente del Chelsea. Per strapparlo al Leicester dopo aver ammirato il suo lavoro al debutto come allenatore (promozione immediata dalla Championship alla Premier) e portarlo sulla panchina dei blues, Boehly aveva infatti dovuto pagare l’estate scorsa 10 milioni di sterline (al cambio 11,7 milioni di euro) come indennizzo al Leicester, il club portato al titolo da Claudio Ranieri nel 2016. Ed è vero che con Maresca Boehly risparmiava un botto in fatto di stipendio: se a Pochettino, che arrivando sesto non era riuscito a portare il Chelsea in Champions League dopo che l’anno prima Boehly di allenatori ne aveva stipendiati addirittura quattro, Tuchel, Potter, Saltor e Lampard, col risultato di arrivare a fine campionato 12°, se a Pochettino - dicevo - Boehly dava 12,2 milioni di euro, a Maresca ne avrebbe dati 5: per 5 anni, perchè del giovane allenatore italiano nato a Pontecagnano, provincia di Salerno, il boss del Chelsea aveva deciso che era il caso di fidarsi ciecamente.
E sì, forse si sentiva un po’ in colpa, Enzo Maresca, per lo sforzo economico fatto dal boss per portarlo a Londra. E così, non contento di aver centrato subito il traguardo più importante, quello di riportare il Chelsea in Champions dopo tre anni arrivando 4°, e non contento di aver messo la ciliegina sulla torta conquistando la Conference League con il 4-1 in finale contro il Betis Siviglia, Maresca ha fatto di più: è partito per il Mondiale per club e battendo ieri i brasiliani del Fluminense, quelli che avevano eliminato l’Inter agli ottavi, si è qualificato per la finale che giocherà domenica contro la vincente di Real Madrid-PSG in programma stasera. In soldoni - e in questo caso non è un modo di dire -, al Mondiale FIFA Maresca ha fatto guadagnare al Chelsea, ad oggi, 104,6 milioni di dollari, al cambio 96 milioni di euro; e se dovesse riuscire nell’impresa, domenica, di vincere il trofeo, la somma schizzerebbe a 114,6 milioni di dollari (106 milioni di euro).
Se a tutto ciò aggiungete i 60 milioni di euro mediamente garantiti dalla prossima partecipazione alla Champions e i 22 incassati vincendo la Conference, vedrete che Maresca, al suo primo anno sulla panchina del Chelsea e dopo i rovesci in serie dei suoi illustri predecessori, ha fatto affluire nelle casse del club 178 milioni di euro che in caso di vittoria al mondiale diventerebbero 188. Se voleva ringraziare Boehly della fiducia in lui riposta, meglio non avrebbe potuto fare: hai creduto in me pagando 11 milioni al Leicester per portarmi a Londra, eccoti 178 milioni. Che domenica magari diventano 188.
A Enzo Maresca, prototipo del vero self-made man del pianeta pallone, avevo dedicato due mesi fa, all’indomani del suo trionfo in Conference League, un pezzo uscito sul Fatto Quotidiano. Una storia di vita (e di carriera) esemplare. Se avete tre minuti di tempo e vi va di leggerla, l’articolo è questo.
Maresca al Chelsea, Farioli al Porto, Ancelotti Sr alla Seleçao, Ancelotti Jr al Botafogo, Inzaghi in Arabia (il capolavoro Ranieri al Leicester), etc. etc.: passato, presente e futuro del calcio internazionale parlano spesso e volentieri sempre italiano. È un po' come le Università italiane: tutte snobbate ma capaci di formare ragazzi eccellenti che poi diventano "cervelli in fuga".
La sensazione è che Coverciano sia un punto di riferimento mondiale.
Sarebbe opportuno ripartire da qui per la ricostruzione del calcio italiano...
Un grande: viva Maresca!