Inter-Barcellona 4-3. Ovverosia: quando Agnelli diceva che 90 minuti di partita sono una noia mortale e che servono abbonamenti per vedere solo gli ultimi 15
Il mondo intero ha assistito ieri a una partita già entrata nella leggenda: dopo il 3-3 dell'andata, il 4-3 del ritorno contrassegnato da momenti stoici. Elogio di Sommer (e di Acerbi e dei peones)
Adesso resta l’imbarazzo della scelta. Su quale targa apporre all’ingresso di San Siro. Perchè dopo Inter-Barcellona 4-3 giocata ieri le opzioni sono tante. Si va dalla targa più scontata, tipo quella che allo stadio Azteca ricorda ancora oggi che lì fu giocato il “partido del siglo” (la partita del secolo) Italia-Germania 4-3 (“El Estadio Azteca rinde homenaje a las selecciones de Italia (4) y Alemania (3) protagonistas, en el Mundial de 1970, del PARTIDO DEL SIGLO. 17 de junio de 1970”) e in cui basterebbe sostituire ai nomi di Italia e Alemania quelli di Inter e Barcellona e precisare la data (6 maggio 2025) e la competizione (Champions League) e il più sarebbe fatto; alla targa per intenditori, quella che per rendere l’idea di cosa sia stata davvero Inter-Barcellona 4-3 ricorda che alla fine dei 130 minuti giocati, dei 7 gol segnati e dei 7 sfiorati il trofeo di MVP (miglior giocatore in campo) venne consegnato a un portiere, Yann Sommer dell’Inter, e scusate se come biglietto da visita vi sembra poco;
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