Kvara, Leao, Lautaro e Osimhen: sono l'oro della Serie A e noi li mandiamo al macello
Uno studio del CIES sui cento giocatori con maggiore valore di mercato al mondo li colloca in cima a quelli espressi dal nostro campionato: eppure, a ogni partita rischiano tibia, perone o caviglia
Se è vero che l’Epifania tutte le feste si porta via, speriamo che assieme alle feste si porti via anche la peste: la peste che affligge il calcio italiano, o meglio ancora la Serie A made in Italy, il campionato che invece di proteggere i suoi (sempre più rari) talenti li abbandona a se stessi mettendoli a rischio incolumità ad ogni partita che il buon Dio manda in terra. Chi mi segue sa l’allarme che da tempo lancio a proposito di Kvaratskhelia, il calciatore in assoluto più picchiato e meno protetto di tutta la Serie A, di Leao, di Osimhen e in misura minore anche di Lautaro, Zaccagni e altri. Chi segue con un minimo di attenzione la Serie A e la confronta con gli altri top campionati non può non vedere l’abominio che viene puntualmente perpetrato da noi nei confronti dei migliori giocatori, con punte inaccettabili di violenza e di “sistematicità” di trattamento nei confronti del georgiano del Napoli e del portoghese del Milan, un massacro che i nostri arbitri lasciano regolarmente (regolarmente?) impunito.
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