L'apartheid verso i calciatori di 7 anni del Torino: a 48 ore dalla denuncia dello scandalo, Abodi, Malagò e Gravina muti come pesci
Il diktat della Juventus, che impone di escludere dai tornei giovanili organizzati in Piemonte squadre che collaborino con il Torino, continua a lasciare indifferenti le mummie di Palazzo, che dormono
Sono passate 48 ore dalla denuncia del caso del divieto a ospitare squadre di bambini dai 7 ai 13 anni affiliate al Torino, su preciso diktat della Juventus, nei tornei in Piemonte, ma ancora né il ministro per lo sport e per i giovani @andreaabodi, né il presidente del CONI @giomalago, né il presidente @FIGC Gravina hanno pronunciato una parola su questo disgustoso e disonorevole scandalo.
Bambini ai primi passi che amano il calcio a cui viene impedito di giocare con altri bambini perchè c'è un club, sempre il solito, che impone l'apartheid nel più totale disprezzo dei più elementari princìpi educativi, etici, di minima umanità. Quando i signori Abodi, Malagò e Gravina riterranno di dover dire qualcosa in proposito, noi siamo qui in attesa, in compagnia di milioni di sportivi e di persone perbene che vorrebbero capire se davvero un'infamia del genere possa continuare senza che chi guida il movimento muova un dito. Abodi, Malagò, Gravina, se ci siete battete un colpo. Con comodo, ci mancherebbe altro.
Nel frattempo, dal sito del Fattoquotidiano.it, leggete questa intervista realizzata da Stefano Boldrini.
Chissà che ne pensa tuttosport...
Complimenti anche ai Cairo e ai De Laurentis sempre così sensibili alle prepotenze, così pronti a denunciare e far valere e rispettare i valori dello sport contro tutto e tutti.
Tranne contro la loro padrona gobba.