L'incredibile telenovela di Vlahovic alla Juve: pesa per 43 milioni a bilancio e liberarsene è impossibile
Non siamo ai livelli di Ronaldo, ma poco ci manca: storia del folle ingaggio del bomber serbo che ha visto salire il suo stipendio da 7 a 12 milioni netti (24 lordi) e che costa 19 di ammortamento
Il 30 giugno 2021 la Exor, cioè John Elkann, avvertendo puzza di bruciato riguardo ai conti, ai bilanci e alla allegra - in realtà disastrata - gestione della Juventus, prese la decisione di spedire Maurizio Arrivabene, già facente parte del CdA bianconero dal 2012, a fare da badante al sempre più inaffidabile presidente Andrea Agnelli che in coppia col fidato Fabio Paratici, da poco messo alla porta e spedito a far danni al Tottenham, aveva condotto la Juve (ma dirlo era vietato) a un passo dal baratro. Arrivabene assunse la carica di amministratore delegato dell’area sportiva e, poco dopo, anche quella di Chief Executive Officer. Basta follie, scrissero tutti; basta operazioni inconsulte come quella di Ronaldo e ingaggi sconsiderati come quello di De Ligt; ora c’è Arrivabene, la Juventus chiude per sempre con eccessi e manie di grandezza. Per il suo ruolo di badante di lusso, ad Arrivabene venne riconosciuto uno stipendio annuo di 1,08 milioni. La missione affidatagli: impedire che il vecchio management composto da Agnelli (700 mila euro di stipendio), Nedved (514 mila) e Cherubini (750 mila), già liberato dalla malefica presenza di Paratici (2,6 milioni), continuasse a operare sul mercato con operazioni suicide. Sarà una Juve finalmente sostenibile, dissero tutti. E infatti.
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