Lo stadio di Charlotte desolatamente vuoto per Inter-Fluminense ottavo a eliminazione diretta? L'avevo scritto due settimane fa: bastava documentarsi sui media americani
Mentre i media italiani invariabilmente servi del Palazzo (che sia FIGC, UEFA o FIFA tutto fa brodo) riempiono di balle la gente, io raccontavo quel che i media americani scrivevano: cioè la verità
Il Mondiale per club è in corso ormai da 18 giorni, quasi tre settimane, e le cose che personalmente più mi hanno divertito e mi divertono sono due: da una parte lo stupore con cui gli appassionati di calcio assistono in tv a partite giocate in stadi quasi completamente vuoti anche adesso che i match sono a eliminazione diretta (l’ultimo in ordine di tempo, l’ottavo di finale Inter-Fluminense 0-2 di ieri) e dall’altro la pervicacia dei media italiani, invariabilmente servi del Palazzo - e ogni Palazzo va bene pur di azzerbinarsi al potente di turno - che insistono nel voler raccontare una realtà capovolta: il dilagante entusiasmo del popolo americano per il Mondiale per Club che a tutti i costi deve passare alla storia come l’ottava Meraviglia del mondo. Detto che ognuno è libero di intendere il mestiere di giornalista come meglio crede (anche se io, quando nel marzo 1981 superai a Roma a 26 anni l’esame per diventare giornalista professionista pensavo che raccontare la verità fosse un presupposto irrinunciabile), di una sola cosa non riesco a capacitarmi: come possa, chi fa informazione, rinunciare ad informarsi.
Nel mio piccolo, sull’interesse del popolo americano verso il Mondiale per club organizzato dalla FIFA avevo provato a documentarmi un paio di mesi prima del via e non avevo più smesso di farlo fino al giorno del match inaugurale tra Inter Miami e Al Ahly. E all’indomani della partita, salutata dall’Istituto Luce come il Successo dei Successi, avevo scritto un articolo intitolato: “MONDIALE PER CLUB: biglietti venduti agli studenti a 4 dollari, regalati ai turisti dei CityTour e omaggiati e chi compra un tostapane. E sugli spalti figuranti che esultano per la squadra sbagliata”.
Raccogliendo e riassumendo le cronache e le inchieste dei media americani, che naturalmente erano e sono a disposizione di chiunque voglia leggerle nel grande mare del web, riagganciandomi al tanto decantato match inaugurale fra Inter Miami e Al Ahly raccontavo:
“A pochi giorni dal via e a dispetto del richiamo di Lionel Messi la situazione era drammatica: erano stati venduti meno di 15 mila biglietti e la partita inaugurale rischiava di essere giocata in uno stadio quasi del tutto vuoto e con un colpo d’occhio desolante. I posti più economici - e sottolineo i più economici - erano stati messi in vendita dalla FIFA a 349 dollari, al cambio 300 euro; immaginatevi il prezzo dei migliori. Poi, siccome nessuno li comprava, Infantino aveva dato ordine di applicare ribassi vertiginosi, ma senza che la situazione migliorasse. A quel punto, a tre settimane dal via il presidente della FIFA ha deciso di tentare il tutto per tutto, costasse quel che costasse, e ha stretto accordi (non solo a Miami ma in tutte le città degli USA che avrebbero ospitato le partite) con enti, istituzioni, imprese commerciali e via dicendo per far sì che i biglietti venissero smaltiti, a prezzi stracciati o anche gratuitamente, e gli stadi in questo modo venissero riempiti.
Restando a Miami, sede del match inaugurale con Messi in campo, la FIFA ha cominciato firmando una convenzione col Miami Dade College, un’istituzione pubblica con 125 mila studenti iscritti, in base alla quale a ogni studente, professore o impiegato veniva data la possibilità di acquistare al costo di 20 dollari (avete letto bene, 20 dollari: il prezzo più economico di un tagliando era stato fissato a 349) un biglietto che avrebbe consentito di assistere non solo ad Al Ahly-Inter Miami match inaugurale ma ad altre 4 delle 5 partite programmate all’Hard Rock Stadium in questa prima fase a gironi: Palmeiras-Al Ahly, Inter Miami-Porto, Inter Miami-Palmeiras, Boca Junior-Benfica e Boca Juniors-Bayern.
In pratica, con un esborso di 20 dollari compravi 5 partite al costo di 4 dollari l’una (al cambio 3,8 euro). Ma poichè 65.326 posti da riempire sono comunque tanti, a scanso di equivoci la FIFA ha cercato in ogni modo di pararsi il culo - mi scuso per il francesismo - per esempio regalando un biglietto a ogni turista impegnato in un CityTour o a ogni cliente che procedesse a un acquisto di un tostapane o di un phone in una delle tante catene di elettrodomestici della città”.
Niente di mio, lo ripeto; ma notizie attinte interamente dai media americani e in particolare dall’autorevolissimo “The Athletic”, il più impegnato a raccontare “sul campo” le grandi manovre di Gianni Infantino in vista del varo del Mondiale. Non ci voleva molto per capire che il quadro che ne scaturiva era disarmante: l’interesse degli americani verso il neonato torneo FIFA era quasi nullo. In particolare mi aveva colpito l’accenno a una città, Charlotte, appartenente allo Stato della Carolina del Nord, che più di tutte stava mandando in bianco le notti di Gianni Infantino: a dispetto del biglietti messi in vendita nell’ultimo mese a prezzi stracciati, delle convenzioni stipulate con enti, università e aziende varie e dei ticket dati in omaggio ai turisti e clienti dei MediaStore, a Charlotte (stadio da quasi 80 mila posti) non c’era un cane disposto a farsi abbindolare da Infantino Mago Sopraffino; questo a detta dei media made in USA testimoni diretti. Charlotte, per la cronaca, è la città in cui ieri abbiamo visto giocare Inter-Fluminense 0-2. Scrivevo:
“… questo è successo ovunque, da Atlanta a Pasadena, da Boston a Seattle, da Nashville a Philadelphia. Per la cronaca: la città, o meglio lo stadio che più preoccupa la FIFA è quello di Charlotte - stato della Carolina del Nord in cui la febbre per il calcio sembra essere inesistente -, e cioè il Bank for America Stadium che ha una capienza di 74.867 posti e ospiterà due partite della fase eliminatoria e due degli ottavi di finale. Gli stessi organizzatori, a dispetto degli stratagemmi attuati con svendite, convenzioni e regalie varie, disperano di riuscire a riempirlo: e hanno quindi già deciso che gli spettatori che affluiranno allo stadio, siano essi 30 o 40 o 50 mila, verranno pregati di prendere posto, indipendentemente dal tagliando acquistato o ricevuto in regalo, nei due principali settori dello stadio; che in questo modo apparirà gremito in ogni ordine di posti, come diceva la buonanima di Enrico Ameri. Sarà naturalmente cura della tv, poi, come peraltro già sta facendo, nascondere alla vista dei telespettatori i settori del Bank of America Stadium che risulteranno completamente vuoti; un accorgimento che è già un diktat e che dalla prima partita viene scrupolosamente attuato”.
Ebbene, tutta la mia solidarietà al regista di Inter-Fluminense: perchè provare a nascondere il colpo d’occhio del Bank for America Stadium, una immensa cattedrale a cielo aperto lasciata praticamente deserta dagli abitanti di Charlotte che piuttosto di andare a bruciare vivi all’ora di mezzogiorno nel caldo torrido del 30 giugno si sarebbero fatti frati, era davvero una mission impossible.
P.S. Eppure ci sono ancora giornalisti che scrivono: non so più in quale altro modo dire che il Mondiale per Club in USA è un vero successo.
hanno costruito un palcoscenico di dollari USA da distribuire ad alcune società già ricche di loro in parte indebitate e per accontentare ricchi sceicchi, il tutto in funzione della propaganda politica autoprodotta dal vertice FIFA che ha organizzato -parola grossa- un evento sportivo per tornaconti personali che nulla hanno a che vedere con gli interessi dello sport calcistico.
Se il sistema calcistico quindi i suoi vertici fossero credibili dovrebbero dimettersi considerato il fallimento quasi completo visto in mondovisione.
Gli yankee sono abituati a sport dove si scartavetrano di mazzate e dove non fanno manfrine. Ora guardano scellini che per un tocchetto si buttano a terra in preda alle convulsioni. È logico che non hanno interesse.