Mazzarri trattato come lo scemo del villaggio: invece a Napoli riportò la Champions e ogni anno si migliorò
Tutti a ridere del tecnico toscano: che invece mandò il Napoli in Champions dopo 21 anni, vinse la Coppa Italia dopo 25, fu derubato di una Supercoppa e fece emozionare con Cavani, Hamsik e Lavezzi
E però, un po’ di rispetto non guasterebbe. Per Mazzarri, intendo. La decisione di De Laurentiis di riportare il 62enne allenatore toscano sulla panchina del Napoli a distanza di dieci anni dall’ultima volta è stata accolta dagli addetti ai lavori del pianeta calcio, e in generale un po’ da tutti, con scherno e ilarità: manco ad allenare Kvara e Osimhen fosse arrivato Oronzo Canà. Ed è vero, forse le ultime stagioni di Mazzarri allenatore al Torino e al Cagliari non hanno avuto il massimo della riuscita; ma questa Olimpiade dello sberleffo - per non parlare di lapidazione collettiva anticipata - allestita in tutta fretta per accompagnarne il ritorno in panchina non ha nulla di dignitoso e di giustificato. È cattiveria gratuita. Ingratitudine. Irriconoscenza.
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