Mentre Napoli e Inter si giocano lo scudetto, c'è un club che sta ancora inseguendo l'impresa delle imprese. L'incredibile storia dell'Audace Cerignola per cui tutti dovrebbero fare il tifo
Finito nel Guinness dei Primati per gli 85 anni attesi prima di tornare in Serie C, l'Audace stava conquistando la B quando gli tolsero 7 punti. Ma adesso è ai playoff: e il sogno non è ancora finito
So bene che fra poche ore Napoli e Inter si giocano lo scudetto e che non solo i loro tifosi, ma tutti gli appassionati di calcio avranno occhi puntati e orecchie tese solo verso gli stadi di Napoli (dove si gioca Napoli-Cagliari) e Como (per Como-Inter); e mi è perfettamente chiaro che ogni altra cosa, in confronto al pathos che scaturirà stasera da questa sfida a distanza, perde di importanza; e tuttavia voglio approfittare proprio della giornata di oggi, la giornata in cui la gloria di un immenso trionfo inonderà o la città di Napoli o la Milano nerazzurra, per parlarvi di chi nel suo piccolo la gloria la stava raggiungendo e se l’è vista negare in un modo orribile, un modo che ancora oggi offende. Se avete due minuti di tempo, voglio parlarvi oggi - e vi prego di non mettervi a ridere - della Società Sportiva Audace Cerignola che quando nacque, nel 1912, fu battezzata col nome di Gruppo Sportivo Cerignola.
Credo che nessuno sappia, forse nemmeno a Cerignola (comune di 57 mila abitanti in provincia di Foggia), che la società di calcio oggi denominata Audace entrò quattro anni fa, al termine del campionato 2020-21 in cui ottenne la promozione in Serie C, nel Guinness dei Primati sportivo per un record non proprio lusinghiero: l’Audace è infatti il club italiano che ha messo assieme più anni di assenza dall'ultimo campionato professionistico disputato essendo passati ben 85 anni tra l’ultima apparizione fatta nel campionato di C (correva l’anno, anzi la stagione, 1936-37) e il ritorno nella categoria avvenuto appunto al termine della stagione 2020-21.
Ora, se un club di calcio ha atteso quasi un secolo il momento di festeggiare un traguardo come l’agognato ritorno tra i professionisti, sia pure nella categoria più modesta, immaginatevi che gioia potrebbe assaporare se a distanza di quattro anni questo stesso club riuscisse nell’impresa - vista la sua storia impensabile se non fantascientifica - di scalare ancora di più la piramide del calcio e di agguantare addirittura la promozione in Serie B. Sarebbe un fatto da non credere. “State per arrivare ai confini della realtà”, diceva la sigla della fortunata serie televisiva degli anni Sessanta “Ai confini della realtà”.
Ebbene, forse pochi lo sanno ma l’Audace Cerignola l’impresa l’aveva quasi fatta. Iscritto al girone C della Serie C in compagnia di club della storia e del blasone di Catania, Foggia, Messina, Avellino e Benevento, tutti club con un passato anche recente di Serie A, il club pugliese, stadio Domenico Monterisi da 7.453 posti, colori sociali giallo e blu, la cicogna come simbolo, era riuscito nell’impresa - a due terzi di campionato - di isolarsi in testa alla classifica con un vantaggio di 3 punti sulla seconda, l’Avellino. Dopo 29 giornate di campionato la classifica diceva Audace Cerignola 61, Avellino 58. E poi però accadeva l’impensabile.
Nel giro di pochi giorni, con due comunicati distinti emessi in data 7 marzo e 12 marzo 2025, la Lega di Serie C rendeva noto che la Turris e il Taranto, due club partecipanti al girone C della Serie C, erano stati esclusi e cancellati per gravi irregolarità amministrative. Ciò comportava l’annullamento di tutti i risultati conseguiti dagli altri 18 club nelle partite giocate contro di loro. E così di punto in bianco l’Audace Cerignola, che aveva battuto la Turris 3-0 e 5-1 (conquistando 6 punti) e pareggiato col Taranto 0-0 (1 punto) si vedeva togliere 7 punti in classifica mentre l’Avellino, che col Taranto aveva perso 0-1 e con la Turris aveva pareggiato 0-0 e vinto 3-1 (conquistando 4 punti) se ne vedeva togliere 4. I conti potete farli anche da soli: con 7 punti in meno contro i 4 in meno dell’Avellino, i 3 punti di vantaggio del Cerignola sugli irpini scomparivano del tutto. Dall’oggi al domani.
Si ricominciava così da zero: e alla fine a tagliare per primo il traguardo del campionato monco e mutilato era l’Avellino.
Triste? Per chi ama veramente il calcio (anzi, per chi ama lo sport), e con tutto il rispetto per l’Avellino che ha semplicemente sfruttato la manna piovutagli dal cielo dopo l’esclusione di Turris e Taranto, la pugnalata inferta all’Audace Cerignola è un colpo che fa male. Ed è vero, questa sera ci sono il Napoli e l’Inter che in 90 minuti si giocano lo scudetto e domenica la Juventus, la Roma e la Lazio faranno altrettanto per la conquista del 4° posto Champions. Personalmente però la cosa che più mi sta a cuore è seguire l’avventura nei playoff di C di un club di cui quasi nessuno conosce l’esistenza, l’Audace Cerignola del presidente Nicola Grieco, dell’allenatore Giuseppe Raffaele e dei bomber Francesco Paolo Salvemini e Galo Capomaggio, argentino di La Plata.
Perchè sì, dovete sapere che il secondo posto alle spalle dell’Avellino è comunque valso al Cerignola l’ammissione ai playoff di C. Che l’Audace ha inaugurato alla grande eliminando al primo step nientemeno che l’Atalanta Under 23. Adesso l’Audace Cerignola se la vedrà in semifinale con il Pescara allenato da Silvio Baldini (lo ricordate? Guidò in Serie A club come Empoli, Palermo, Parma e Catania), andata domenica, ritorno mercoledì 28. E se tutto dovesse andare per il meglio - e mi scuso con il Pescara -, l’Audace andrebbe a giocarsi la promozione in B in finale contro la vincente di Vicenza-Ternana. Mai sentito parlare di Davide contro Golia? Ecco, per l’appunto: più o meno ci siamo.
Per sapere in quale provincia è Cerignola ho dovuto consultare Google e a Cerignola credo di essere passato di sfuggita negli anni 80 quando sull’auto del giornale “Il Giorno” seguivo il Giro d’Italia di ciclismo. Non so nulla e non conosco nulla di questa cittadina a sud del Tavoliere. Ma ne ho seguito, sempre più incuriosito, le vicissitudini del club di calcio. E in particolare l’ultima piccola-grande impresa che solo la sfortuna ha interrotto sul più bello.
Solo interrotto però. Perchè domenica c’è Cerignola-Pescara. E fin da piccolo io sono sempre stato un grande fan della serie “Ai confini della realtà”; mi piaceva vedere che cose all’apparenza impossibili diventavano invece, un giorno, miracolosamente e concretamente possibili.
Ero piccolo quando la RAI mandò in onda " Ai confini della realtà ": una serie che definirei inquietante.
Il Cerignola invece è una storia bellissima, anche se penso che in B saliranno o il Vicenza o la Ternana.
Bravo Paolo: hai fatto benissimo a ricordarci di questa squadra, la cui vicenda testimonia l'approssimazione con cui è gestita la serie C ( e non solo quella ).
Hanno conquistato sicuramente un tifoso in più, anche perché sono certo che "Ai confini della realtà" stasera non andrà in onda in serie A.
Grazie per la bella storia!