Piccolo pro memoria per il Palazzo affinché la finale di Coppa Juventus-Atalanta non venga decisa dagli arbitri come tre anni fa
A 48 ore dalla sfida dell'Olimpico, bis della finale 2021 vinta 2-1 dalla Juventus, ripropongo in lettura a tutti l'articolo in cui ricordo i clamorosi torti arbitrali subiti quella sera dall'Atalanta
Coppa Italia, è ancora Juventus-Atalanta: tre anni fa lo scandalo della finale vinta da Madama grazie a Massa e Valeri
Pochi lo ricordano ma nel 2021 la Juventus di Pirlo trionfò dopo una finale contrassegnata da scandalose decisioni arbitrali: un rigore negato all'Atalanta, un gol irregolare assegnato ai bianconeri
PAOLO ZILIANI
APR 26, 2024
Dunque fra diciannove giorni, mercoledì 15 maggio, all’Olimpico di Roma andrà in scena la finale di Coppa Italia fra Juventus e Atalanta. È un dèjà-vu della finale che si giocò - insolitamente a Reggio Emilia - nel 2021 e che vide la Juventus di Pirlo prevalere sull’Atalanta di Gasperini per 2-1 con gol di Kulusevski al 31’, Malinovsky al 41’ e Chiesa al 73’. Chi ama il calcio pulito, però, spera vivamente che il dèjà-vu non sia totale: e che questa volta vinca la finale chi merita e non la squadra che arbitro e VAR decidono fin dal via di favorire sfacciatamente - inutile dire: la squadra dallo straordinario brand da salvaguardare - risparmiandole rigori contro e assegnandole gol irregolari come fece tre anni fa la premiata ditta Massa & Valeri (arbitro e VAR) sotto gli occhi di tutti senza che nessuno dicesse scusate, qui c’è qualcosa che non va. Direte: ecco la solita pappardella anti-Juventus buona per tutte le stagioni. Ma se lo pensate vi sbagliate. Che Juventus-Atalanta 2-1, finale di Coppa Italia 2021, sia stata uno scandalo con la S maiuscola lo dimostrano i resoconti del tempo; uno per tutti, questo articolo pubblicato dalla Gazzetta dello Sport, il giornale sportivo che in piena saga Ronaldo era, com’è ancora oggi, una specie di house organ bianconero: un “Hurrà Juve” in tinta rosa.
Ebbene sì, avete letto bene: anche se tutto passò in cavalleria come se fosse la cosa più normale di questo mondo, la finale Juventus-Atalanta fu una partita, una finale, un trofeo decisi da almeno due scandalose decisioni arbitrali. Al minuto 13, sullo 0-0, l’arbitro Massa, che come le immagini dimostrano era a due passi e in ottima posizione per giudicare l’azione, negò un rigore all’Atalanta per uno chiaro, netto sgambetto di Rabiot a Pessina in piena area. Rabiot colpì in pieno il piede dell’atalantino lanciato a rete ma Massa fece proseguire e Valeri al VAR se ne rimase zitto, o se parlò disse all’arbitro che l’intervento di Rabiot era regolare. Beh, sapete quale fu la scusa che l’Istituto Luce escogitò nei giorni seguenti per giustificare in qualche modo l’evidente errore? Il colore delle scarpe: azzurre quelle di Rabiot, azzurre quelle di Pessina. Le scarpe sono di colore uguale, si disse e si scrisse, e quindi come poteva Massa capire chi colpiva chi? Magari era Pessina che colpiva Rabiot. Magari era Rabiot che colpiva con la sua scarpa destra la sua stessa scarpa sinistra. Leggemmo e sentimmo cose inenarrabili. Quel che è certo è che c’era rigore e che l’Atalanta avrebbe potuto trovarsi in vantaggio 1-0 dopo 13 minuti.
Niente in confronto a quel che succede poi al minuto 31 quando la Juventus passa in vantaggio con un gol di Kulusevski dopo un’azione viziata in partenza da un plateale fallo da cartellino rosso compiuto da Cuadrado su Gosens: un’entrata con piede a martello vista anche da Marte che avrebbe dovuto indurre Massa a fermare il gioco, concedere una punizione a favore dell’Atalanta e espellere il difensore juventino. Invece, niente di tutto questo. E nessun intervento nemmeno dallo studio di Lissone da parte dell’ineffabile Valeri, famoso nel mondo per essere stato l’assistente VAR di Orsato nella famigerata Inter-Juventus 2-3 - quella della mancata espulsione di Pjanic e dell’audio del colloquio Valeri-Orsato fatto sparire nottetempo dall’AIA - che consegnò lo scudetto alla Juventus scippandolo al Napoli di Sarri che aveva appena vinto in casa di Madama col gol di testa di Koulibaly all’89’.
Ricapitolando: al minuto 13 c’era un rigore contro la Juventus che avrebbe potuto portare l’Atalanta sull’1-0; e al minuto 31 il gol segnato da Kulusevski era un gol da annullare. Morale della favola: quando Malinovski al 41’ batte Buffon, il risultato esatto avrebbe dovuto essere a quel punto di 2-0 per l’Atalanta. Invece le squadre vanno al riposo sull’1-1 grazie a Massa e Valeri; e nel secondo tempo arriverà il gol di Chiesa non ad accorciare le distanze (da 0-2 a 1-2), ma a regalare alla Juventus la conquista della Coppa Italia. Per la cronaca: nei minuti finali, con l’Atalanta protesa in attacco alla ricerca del pareggio, Massa compie il capolavoro di fischiare un fallo in attacco a Ilicic che l’aveva subìto. Scoppia la baraonda e Massa ammonisce De Roon ed espello Toloi, appena rientrato in panchina per far posto a Djimsiti, entrambi per proteste.
Tutto questo accadde davanti agli occhi di milioni di spettatori senza che in telecronaca nessuno gridasse allo scandalo e senza che i giornali, l’indomani, pur ammettendo i gravi errori degli arbitri dicessero che Juve-Atalanta non era stata una partita di calcio, era stata una baracconata. Lo stesso Gasperini, vecchio cuore bianconero, che se avesse perso con altri club nel dopo partita avrebbe fatto fuoco e fiamme, a caldo e di fronte ai favori fatti a Madama (e a danno dell’Atalanta, cui di fatto venne scippato un trofeo), più che protestare si limitò a mugugnare. Come dicevano i latini: ubi maior, minor cessat. Tradotto in calcese: ubi Juventus, Atalanta cessat.
gurdiamo il lato positivo.... Massa ancora arbitra.
Veleri e Irrati sono ancora li e a forza di non chiamare OFR continueranno nel lavoro aziendale.
abbiamo un bel futuro.
Il lato positivo è il loro, solo il loro.
Ho paura che finisca nello stesso modo.