Pioli, la disfatta di un derby perso 5-1 e la pazzia di dire in tv: "Nei primi 4 minuti abbiamo dominato"

Rendere grottesca una serata già di per sé drammatica non era facile: l'allenatore del Milan lo ha fatto ma deve stare attento, le sue parole sono più gravi del risultato e la nuova dirigenza lo sa

È stata spaventosa la disfatta del Milan nel derby di ieri. Più ancora di quanto spaventoso sia apparso il trionfo dell’Inter, che ha cominciato la nuova stagione giocando nello stesso impressionante stato di grazia in cui era entrata a marzo-aprile, un paio di mesi prima di arrivare a disputare la bella finale di Champions che tutti ricordiamo in cui mise alla fine in seria difficoltà l’invincibile City di Guardiola, quella sera vittorioso ma apparso - appunto - non proprio invulnerabile o imbattibile. Che l’Inter abbia giocato benissimo vincendo a mani basse e ricamando azioni di gioco a tratti entusiasmanti non è stata una sorpresa; lo è stato invece il tracollo del Milan, che ha sfiorato l’annientamento, e che crea più di una preoccupazione dopo l’avvio di stagione che aveva suscitato invece ottimismo e speranze. E sia chiaro: magari il Milan batte il Newcastle, vince le prossime tre partite di campionato e magari fra un mese è riuscito a rendere meno pesante il ricordo del naufragio di ieri a San Siro; ma che i motivi di inquietudine siano oggi altissimi sia tra i tifosi, sia a livello dirigenziale, sia a livello di gruppo-squadra è un dato di fatto. Perchè il Milan, che nel finale della stagione scorsa perse in modo netto il doppio derby di semifinale di Champions (0-2 e 0-1) apparendo nettamente, evidentemente inferiore all’Inter per qualità e quantità della rosa, ha perso ieri il primo derby della nuova stagione mostrando un’inadeguatezza ancor più lampante, una sottomissione ancor più marcata, e nessuno aveva messo in preventivo che ciò potesse accadere dopo che in maglia rossonera erano arrivati Pulisic, Loftus-Cheek, Reijnders, Chukwueze, Okafor e altri ancora proprio perchè il gap fosse colmato, o almeno ridotto.