Psicodramma Vlahovic. Da domani il suo costo a bilancio sale a 41 milioni: Comolli vuole forzare ma Dusan ha il contratto dalla sua. E ogni progetto di mercato abortisce sul nascere
Come scrivo da due anni, il folle investimento da 91,6 milioni a firma Agnelli-Arrivabene sta concludendosi tra lacrime e sangue: Comolli è intenzionato a usare il bastone, come dire benzina sul fuoco
Quando il 28 gennaio 2022, guarda caso il giorno del 22° compleanno di Dusan Vlahovic, la Juventus che Agnelli aveva appena riconsegnato alle cure di Max Allegri dopo le parentesi ritenute insoddisfacenti di Sarri e Pirlo annunciò l’acquisto del bomber serbo della Fiorentina, le cifre dell’operazione che la stessa Juve rese note in un comunicato ufficiale davano l’idea del grado di disperazione cui la “Tripla A” dirigenziale Agnelli-Arrivabene-Allegri era giunta, disperazione che l’aveva spinta a portare a termine il grande colpo di mercato. Nel terrore di non riuscire nemmeno a raggiungere il 4° posto valido per la qualificazione Champions (il ritorno in panchina di Allegri era stato un flop che sarebbe però durato altri due anni, anche se nessuno al tempo l’avrebbe mai immaginato), in preda a un sentimento di angoscia mista a panico Andrea Agnelli diede d’okay all’acquisto di Vlahovic, centravanti viola e capocannoniere del campionato con 17 gol in 20 partite, per la spropositata cifra (ingaggio escluso) di 91,6 milioni così distribuiti: 70 di quota fissa da pagare alla Fiorentina in tre esercizi, 10 di bonus e 11,6 di oneri accessori, ossia di commissioni da corrispondere agli agenti.
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