Sbatti il mostro in prima pagina 2: per giustificare un suo clamoroso autogol, dopo Inzaghi la Gazzetta mette alla gogna anche Ranieri, nuovo traditore della Patria
Nel giorno in cui l'ex tecnico della Roma comunicava a Gravina il suo no, la Gazzetta usciva con Ranieri nuovo c.t. in prima pagina. Non sapendo che pesci pigliare, ecco servita fredda la vendetta
C’è da capirla, la Gazzetta. Lunedì, giorno di Italia-Moldova, esce in edicola con la prima pagina che vedete sopra, “RANIERI D’ITALIA”, la foto dell’ex allenatore della Roma che visibilmente commosso sembra applaudire se stesso e la sua scelta, la spiegazione dei fatti nell’occhiello: “Sarà il c.t., resta consulente di Friedkin” e il richiamo dell’elzeviro a pagina 4 intitolato “Sir Claudio: sì d’amore alla Nazionale” in cui si promette il racconto di tutti i retroscena del clamoroso matrimonio che sta per essere consumato in casa Italia.
C’è da capirla, la Gazzetta. Perchè quella stessa mattina succede che Claudio Ranieri annunci invece all’intero mondo che no, lui non diventerà commissario tecnico della nazionale: dopo averci pensato a lungo ha comunicato a Gravina, presidente FIGC, il suo rifiuto, e insomma di questo matrimonio con i colori azzurri non se ne farà nulla. Mentre sulle pagine della Gazzetta dello Sport va in onda il “Tutto quello che avreste voluto sapere su Ranieri nuovo c.t. azzurro e non avete mai osato chiedere”, nel mondo reale accade, e si racconta, il contrario: Ranieri ha detto no all’Italia e resta a lavorare alla Roma come da mesi aveva comunicato di voler fare. Brutto colpo per la rosea, certo. Ma può succedere. E poi domani è un altro giorno, si vedrà.
E invece no. Sapete com’è fatta la Gazzetta: ha i suoi amici cui tiene un sacco e guai se qualcuno procura loro un torto. Prendete Marotta, presidente dell’Inter; ha visto il suo allenatore, Simone Inzaghi, piantarlo in asso sul più bello (o sul più brutto, decidete voi) per andarsene in Arabia e la cosa non è piaciuta: nè a Marotta nè al giornale rosa che all’indomani è militarmente sceso in campo a difesa del club nerazzurro tradito mettendo alla gogna l’indegno, irriconoscente e improvvisamente incapace allenatore di Piacenza. I titoli e le articolesse in stile dalli all’untore li ricordiamo tutti: non una bella pagina di giornalismo, ma cosa volete farci, anche la Gazzetta ha il suo caratterino.
E così, dopo Simone Inzaghi ecco Claudio Ranieri. Che l’ha fatta grossa al caro e illustre amico della Gazzetta Gabriele Gravina: il presidente della FIGC che aveva fatto intendere ai suoi aedi (e la Gazzetta è un top tra gli aedi) che l’assunzione di Ranieri come c.t. era da considerare cosa fatta, una pura formalità. Invece, nella notte in cui le rotative di via Solferino sferragliavano dando alle stampe le pagine rosa che raccontavano in ogni particolare il matrimonio dell’anno in FIGC, ecco il no detto nottetempo da Ranieri al suo spasimante. Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani nè mai. Un colpo al cuore per i don Abbondio della Gazzetta.
E dunque, come lavare cotanta onta? Ma come sempre: sbattendo il mostro in prima pagina. Ieri Inzaghi, oggi Ranieri.
“Così no”. Così non si fa. Così non ci si comporta, caro iniquo, basso e turpe Claudio Ranieri. Ma come ti permetti di mandare nella notte un “sms shock” al povero Gravina che già ha i suoi guai?
Sei davvero un traditore, caro indegno, irriconoscente, miserabile Claudio Ranieri. Sei come il disertore Acerbi, quello che si è rifiutato di andare in guerra per l’amata Patria: con te l’Italia è stata rifiutata due volte in dieci giorni, ti rendi conto? E “davvero si può?”. Comportarsi così, intende la Gazzetta. Ignobilmente, Spregevolmente.
E poi senti che cosa dice Arrigo Sacchi, quello che a Inzaghi disse che sceglieva i soldi invece dell’amore per il club e per la professione e che all’Inter aveva fatto male: c’è una ramanzina anche per te. “All’azzurro non si dice no”, intima Arrigo. “Io rinunciai a due miliardi”, aggiunge. Magari domani spiegherà ai lettori della Gazzetta che anche il tuo bilancio, come quello di Inzaghi, non è poi positivo come sembra: un titolo col Leicester l’avrebbe vinto chiunque e alla Roma, un anno fa, hai trovato una squadra che scoppiava di salute grazie a Juric che l’aveva rivitalizzata; e nonostante questo sei arrivato 5° facendoti scippare la Champions dalla Juventus con grave danno per le casse della società.
Caro Claudio Ranieri, così vanno le cose in questo pazzo mondo. Gravina fa sapere alla Gazzetta che con te è fatta, la Gazzetta lo scrive, tu come tuo diritto mandi tutto all’aria ed ecco che di punto in bianco, da un giorno all’altro diventi l’arca dell’infamia. Ieri Papa Claudio I. Oggi Satana.
Se puoi, non farti sangue amaro. Tanto lo conosci il carrozzone del calcio made in Italy.
A me piacerebbe sapere su che basi Ranieri sarebbe stato obbligato ad accettare il ruolo, lo stanno passando come traditore della patria. Una vergogna colossale. La sola colpa di Ranieri è quella di aver mantenuto la parola data alla Roma. Il signor Gravina dovrebbe fare dietrofront, dimettersi e chiedere scusa per aver come suo solito cercato di lesionare la reputazione e carriera di un uomo di 70 anni, che è sempre stato e sempre sarà al di sopra di qualsiasi parte
infatti stanno cercando un CT semplice da trasformare in capro espiatorio in caso di mancata qualificazione.
L'innominabile ha 240mila ragioni per rimanere attaccato alla poltrona, del brand della nazionale di calcio non gliene frega una ceppa!!!!