Sono impazziti tutti: dopo la Lega di A che vuole un miliardo, ecco DAZN che raddoppia i prezzi
Per lo stesso servizio che nel 2021 costava all'utente 29,99 euro, oggi DAZN ne chiede 55,99 dopo tutti i disagi patiti dagli abbonati - Follia totale, la Serie A si avvia spedita verso la catastrofe
La domanda è: chi è più fuori di testa? La Lega di Serie A che mette una base d’asta di 1 miliardo e 150 milioni per la vendita dei prossimi diritti tv e riceve offerte che non arrivano nemmeno a 600 milioni, o DAZN, il broadcaster titolare dei diritti che per la terza stagione del suo mandato porta il costo dell’abbonamento dai 29,99 euro mensili del primo anno ai 55,99 - quasi il doppio - del prossimo campionato? A chi dobbiamo mettere la camicia di forza? Se un alieno sbarcasse da Marte in questi giorni penserebbe che la Serie A italiana è il campionato che tutto il pianeta terra brama di vedere perchè qui giocano, evidentemente, tutti i più grandi fuoriclasse del globo terracqueo: Messi, Mbappè, Haaland, Vinicius, De Bruyne e chi più ne ha più ne metta. E invece no, le cose non stanno così. Anzi, una penuria di campioni come quella di questi anni non si ricorda a memoria d’uomo e i pochi piedi buoni che abbiamo, nemmeno trascendentali, li stiamo perdendo: c’è chi se ne va in Inghilterra (Tonali, Onana), c’è chi se ne va in Arabia Saudita (Milinkovic Savic, Brozovic) e l’esodo è appena all’inizio. Per una lira io vendo tutti i sogni miei, cantava Battisti; per una lira non c’è presidente italiano che non venderebbe agli sceicchi, oggi, anche la propria madre. Questa è la cruda verità. Ma torniamo a bomba.
Forse non tutti lo ricordano ma nell’estate del 2021, al suo debutto come broadcaster titolare dei diritti dopo il ventennio targato Sky, DAZN mise in vendita i suoi abbonamenti al costo di 29,99 euro mensili (addirittura 19,99 per chi si fosse abbonato alla velocità della luce). A questa cifra eri un utente di prima classe e potevi vedere le 10 partite del campionato di serie A, farlo su due dispositivi anche in luoghi differenti (ad esempio, un membro del nucleo familiare connesso da casa e tu connesso da un luogo diverso) e godere della massima flessibilità possibile, cioè avere la possibilità di dare la disdetta in qualunque momento interrompendo servizio e pagamento. Ebbene, sono passati due anni e se oggi vuoi continuare a vedere le 10 partite di A, tu e un tuo familiare in luoghi differenti e mantenere la possibilità di poter disdire il contratto quando ti pare, devi attivare l’abbonamento Plus di prima classe e spendere 55,99 euro al mese, che è quasi il doppio rispetto al 2021. Se la cifra ti spaventa e vuoi risparmiare qualcosa, puoi scegliere l’opzione Plus di seconda classe a 45,99 euro mensili (10 euro in meno) che però ti costringe a pagare per 12 mesi senza possibilità di disdetta e a condividere la visione con un familiare, su due dispositivi diversi, a patto però che siate entrambi nella stessa casa.
Come dite? È troppo costoso lo stesso? Niente paura: DAZN ti viene incontro (“Com’è umano lei!”, direbbe Fantozzi) e ti propone l’abbonamento Standard, con cui ti viene però negata l’opportunità di condividere la visione, su dispositivi diversi, con un tuo familiare: se tu vedi la partita sul pc, tuo figlio non potrà vederla sul tablet, e viceversa. La formula Standard prevede una terza e una quarta classe di trattamento: con 40,99 euro al mese (biglietto di terza classe) hai la possibilità di disdire l’abbonamento in qualunque momento, con 30,99 euro (quarta classe) risparmi 10 euro al mese ma devi restare abbonato per l’intero anno e pagare DAZN anche nei mesi morti.
Ora, io magari mi sbaglio, ma ho l’impressione che DAZN con queste mosse temerarie stia andando incontro a una catastrofe annunciata. Per una serie di motivi che brevemente indico.
Gli aumenti di prezzo sono esagerati, per non dire proibitivi, anche perchè avvengono dopo due stagioni in cui la qualità del servizio (vedi la rotellina del buffering che arriva sul più bello a interrompere la visione) ha lasciato fortemente a desiderare. A dirla tutta, uno si sarebbe aspettato uno sconto, magari accompagnato da tante scuse, non certo un aumento.
Un vero appassionato di calcio non può rinunciare alla Champions League; ma per vederla, mancando a DAZN, deve abbonarsi a Sky che ne detiene i diritti esponendosi così a una seconda pesante spesa. Non c’è bisogno di dire che se già 40-50 euro al mese sono una cifra impegnativa e non alla portata di tutti, 80-90 diventano un costo impossibile.
Gli aumenti arrivano in un momento di totale appannamento dell’appeal della Serie A. La scelta di FIGC, Palazzo e politica di graziare la Juventus e salvarla dalla Serie B dopo i misfatti compiuti e noti a tutti, fatta per non compromettere la vendita dei diritti, è stata un boomerang. Per non perdere il popolo juventino i nostri parrucconi hanno perso l’Italia degli sportivi veri e delle persone perbene, disgustatati dall’ingiustizia perpetrata che ha tolto alla Serie A quel poco di credibilità che le era rimasta. Già non ci sono soldi; se poi spegni passioni ed entusiasmi, allora puoi chiudere baracca e burattini.
Nel pieno della lotta alla pirateria televisiva, che Abodi, Gravina, De Siervo & company indicano come l’origine di tutti i mali del calcio made in Italy, che senso ha raddoppiare i prezzi degli abbonamenti? Ammesso e non concesso che tra i fruitori del pezzotto ci sia qualcuno disposto a ravvedersi e ad abbonarsi a DAZN, è questo il modo per conquistarlo alla causa? Io penso che lo schizzare incontrollato dei prezzi motiverà invece ancor di più i fruitori del pezzotto a rimanere nell’illegalità anche a rischio d’incorrere nelle sanzioni previste dalla legge approvata ad hoc. Anche qui, un autogol.
Auditel ha ufficialmente certificato che nel passaggio da Sky a DAZN c’è stata una perdita di pubblico televisivo del 29%: uno spettatore su tre se n’è andato. Ebbene: con una Serie A sempre più povera di campioni, con una FIGC che ha certificato quello che tutti ormai sanno, cioè che le leggi e i regolamenti nel calcio italiano non contano e il campionato è falsato in partenza, a dispetto di tutto ciò pretendiamo di vendere alla gente una crosta spacciandola per il Salvator Mundi. Sicuri di non fare un buco nell’acqua? Io un po’ di timore per il brand lo nutrirei. Vero Gravina?
Io sono anni che mi sono organizzato in maniera diversa, niente pezzotto ma tutto REGOLARE, basta dotarsi di una parabola un pò più grande di diametro e sintonizzarsi su canali stranieri in CHIARO su altri satelliti che trasmettono la seie A, basta cercare e ci sono e poi la cosa bella è che col commento straniero, anche se incomprensibile, si evitano di ascoltare le telecronache, spesso imbarazzanti, dei telecronisti nostrani. Abbasso DAZN viva le TV straniere....
Sembra di assistere alle ultime feste a bordo del Titanic, con sempre più vicino l'iceberg e l'affondamento. Non so, forse è questo che si aspettano da questa stagione, di veder sprofondare il prodotto calcio, e cercano di spremere il più possibile il limone (leggi "tifosi") ormai quasi rinsecchito. Che dire, magari il botto lo fanno più grosso, con macerie dappertutto...