Sono sempre i migliori che se ne vanno: come Hummels, campione del mondo e tessera n. 2 di "Common Goal" cui versa l'1% del suo ingaggio in beneficenza. Come lui, solo Dybala
All'ente benefico creato da Juan Mata nel 2017 hanno aderito in Serie A solo i due romanisti (più Andersen ora allo Sparta Praga). Ci sono Olmo, Gnabry, Werner, Klopp, Nagelsmann ma nessun italiano
Domanda a bruciapelo: a patto di considerarla una buona e giusta causa, dareste l’1% del vostro stipendio lordo in beneficienza per contribuire a iniziative di solidarietà in favore di persone, o gruppi di persone, bisognose o in difficoltà? È una domanda che ricordo di avere rivolto innanzitutto a me stesso, chiedendomi cosa avrei fatto se un giornalista famoso nel mondo avesse lanciato un giorno una proposta del genere, quando mi capitò di leggere, anni fa, che un celebre e affermato calciatore spagnolo, Juan Mata, aveva creato l’ente benefico “Common Goal”. Correva l’anno 2017 e Mata aveva appena vinto l’Europa League con il Manchester United di Mourinho (battendo in finale l’Ajax 2-0), trionfo che faceva seguito a una Champions League vinta da Mata col Chelsea di Di Matteo nel 2012 ai rigori contro il Bayern.
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