PALLA AVVELENATA di Paolo Ziliani

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Thiago Motta tocca ferro: l'Istituto Luce ha dato il via all'Olimpiade dei Peana (come ai tempi di Pirlo, e non finì bene)

Thiago Motta tocca ferro: l'Istituto Luce ha dato il via all'Olimpiade dei Peana (come ai tempi di Pirlo, e non finì bene)

I miracoli di Bologna non bastano: per dimostrare alla gente quanto Motta sia bravo i cantori juventini elogiano oggi la magnificenza della sua tesi in attesa di dirci domani quanto sia sexy e cool

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Paolo Ziliani
mag 31, 2024
∙ A pagamento
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Thiago Motta tocca ferro: l'Istituto Luce ha dato il via all'Olimpiade dei Peana (come ai tempi di Pirlo, e non finì bene)
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Questa Thiago Motta non se la meritava. Dopo una stagione trascorsa a dimostrare quale sopraffino stratega di panchina sia portando un Bologna 13° per monte ingaggi in Champions League e umiliando la quasi totalità dei colleghi allenatori dall’alto di una conclamata, superiore bravura tecnico-tattica, il tam-tam che lo dà come sicuro allenatore della Juventus dal luglio prossimo ha già scatenato gli aedi dell’Istituto Luce; che imbracciato il turibolo dell’incenso hanno dato il via all’Olimpiade della Glorificazione finendo però con l’ottenere l’effetto opposto a quello desiderato: suscitare fastidio invece che approvazione. Diciamolo: di tutto aveva bisogno Thiago Motta tranne che qualcuno, per convincere il mondo di quanto sia bravo, andasse a ripescare nei polverosi scaffali di Coverciano la sua tesi di laurea riproponendola al colto e all’inclita manco fosse la nuova Divina Commedia. “La tesi di Motta”, ha titolato in prima pagina il Corriere dello Sport, oggi favoritissimo per il Premio Pulitzer. “Esclusivo: da Coverciano le 28 pagine di Thiago, scelto dalla Juve”. Il tutto per dirci a pagina 1, 2 e 3 che nella tesi di laurea che gli è valsa la consegna del patentino di allenatore Motta ha detto di ispirarsi a quattro grandi allenatori: “Gli equilibri di Ancelotti, la fame di Mourinho, le manovre offensive di Gasperini e l’aggressione alta di Klopp”. Insomma: per dieci mesi Thiago Motta ha sfoderato a Bologna partite e prestazioni sfolgoranti, ma per convincere la gente di quanto sia bravo si dà spazio a banalità sesquipedali come gli ovvii, scontati, abusati concetti cui qualsiasi aspirante allenatore giocoforza ricorre quando la teoria precede la pratica e tutti i bla bla vanno bene. Uno vale l’altro.

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