Un italiano su cinque è razzista e lo considera normale: e non solo negli stadi, da quanto abbiamo visto
Uno studio di SWG demolisce decenni di informazione ipocrita su cori e insulti razzisti o discriminatori negli stadi: ma quale sparuta minoranza! La Juventus: “È uno sfogo catartico, niente di grave”
L’Italia razzista degli stadi (e non solo, a quanto pare): una ricerca di SWG ripresa dalla Gazzetta nell’indifferenza di tutti certifica che un italiano su cinque considera normali i gesti e i cori razzisti o discriminatori e che anzi si vada allo stadio proprio per lasciarsi un po’ andare, per provocare e insultare. La teoria della “sparuta minoranza” spazzata via dopo decenni di menzogna. E però tranquilli: secondo uno studio della Juventus presentato all’UNESCO va tutto bene; gli insulti razzisti - si legge nel dossier - sono catartici, quindi liberatori e purificatori e non c’è da preoccuparsi, basta non drammatizzare. Che diamine!
quanta ipocrisia nel gestire queste cose. E quanto doppiopesismo nel valutare situazioni di discriminazione razziale o di territorialità!
lo stadio è uno dei luoghi dove possono sfogarsi liberamente e impunemente non solo i razzisti ma altri esseri umani con altre "patologie" come la tifosaggine cieca e ottusa anche di fronte all'inconfutabile evidenza che la propria squadra è da radiare per avere commesso (da decenni) illeciti e reati di ogni risma per ottenere vantaggi sportivi sulle concorrenti.