La 3^ giornata è stata vista da 3,94 milioni di spettatori contro i 4,73 dell'anno scorso (già deludente): scomparse 800 mila teste, il 16,7 %. Complimenti per la politica "prezzi alti-qualità bassa"
1) per le società che avessero fatto mercato cedendo alle società di factoring i propri crediti da diritti TV, potrebbero esserci problemi in vista? (o il rischio di insolvenza di Dazn grava solo delle finanziarie)
2) se la resa delle inserzioni pubblicitarie vendute da Dazn dovesse essere inferiore alle attese, causa dati Auditel, si potrebbe arrivare ad un nuovo ridimensionamento della redazione con Marelli biondo, a bordo campo, in top attillati?
Certo. Nell'autunno del 2021 in Francia fallì Mediapro che aveva acquistato i diritti a 1 miliardo e 153 milioni e dopo quindici mesi - avendo solo 600 mila abbonati - smise di pagare. La LFP rimediò rivendendo i diritti ad Amazon e a Canal Plus che misero, dividendosi la spesa, 663 milioni, poco più della metà di quanto Mediapro s'era impegnata a pagare. Da noi, visto che gli abbonati sono sempre meno (con le ricadute del caso sulla pubblicità), il rischio che si corre è identico. Lo scrivo da tempo. E i club che hanno già venduto i propri crediti da diritti tv rischiano di andare gambe all'aria
chissà se Ziliani risponderà, mi permetto d'aggiungere una considerazione/domanda, DAZN è una società multinazionale? Quindi se in Italia andasse in forte perdita è probabile che all'estero guadagnerà per ripianare o chiudere in attivo bilancio economico dell'intera holding company, ma ciò garantirebbe il non fallimento del calcio italiano?
Spero di sbagliarmi, sarebbe una tragedia per una parte consistente dell'economia del nostro Paese.
Come ho già scritto in un pezzo del 20 luglio, DAZN è in fortissima difficoltà anche in Francia dove è appena diventata principale detentrice dei diritti della Ligue 1. Sul tema tornerò domani con un pezzo il più possibile documentato: ma non penso di sbagliare nel dire che gli sproporzionati investimenti (fino al 2029) fatti per i diritti francesi e italiani non saranno, molto presto, più sostenibili a fronte del gigantesco flop di abbonati. Appuntamento a domani
sono curioso anch'io, gli scenari sono da film thriller, con un calcolo a spanne credo che i soli introiti pubblicitari in Italia e Francia non coprano i soldi spesi per i diritti tv, quindi si presuppone che il gruppo incassi cospicuo denaro da altre fonti legate allo prodotto sportivo magari rivenduto ad altre emittenti. E' tutto un mistero, questi hanno il monopolio del prodotto in FR e IT e non riescono a guadagnare?
rinnovo i complimenti a Ziliani per l'intelligente ironia con cui impreziosisce gli articoli rendendoli gradevoli e limpidi nell'esposizione dei fatti conclamati. Due cose mi sovvengono, la prima, possibile che la Lega e DAZN che in questione posseggono il monopolio nel mercato italiano falliscano così miseramente? Devono essere incapaci? La seconda una stranezza, girando per il mondo mediatico molti network tv e web alcuni marchi famosi e internazionali mandano in diretta/live le partite del campionato italiano gratuitamente, allora domando: DAZN trae guadagni vendendo a queste famose emittenti internazionali il prodotto serie A? E se fosse vero proventi e tasse in quale parte del mondo verrebbero pagate?
sembra off topic ma non lo è perché la vicenda si aggiunge al declino del calcio italiano nelle mani di persone del tutto o apparentemente incompetenti.
Trattasi di Osimhen, vicenda che dovrebbe insegnare non solo ai giocatori e procuratori ma alla FIGC che il libero mercato delle compravendite va regolato con norme precise e certe per non danneggiare gli interessi dell’intero sistema Calcio, infatti il danno maggiore lo ha subito il campionato italiano perdendo un ottimo giocatore. In quanto al professionista con quelle capacità dovrebbe comprendere oppure andrebbe ben consigliato dal suo procuratore che NON è possibile anteporre sempre il denaro alla carriera sportiva, invece ora si trova ridimensionato in un campionato minore.
Mi permetto d'aggiungere che l'unico vincente in questa vicenda è ADL -non sono un suo estimatore- ma ha tutelato gli interessi della società, in quanto il mondo delle compravendita dei cartellini è diventato un mercato liberticida, come insegna l'altra vicenda Koopmeiners che meriterebbe approfondimenti giornalistici.
incredibile anche il quotidiano Libero -eufemismo- scrive del disastro DAZN, ed i quotidiani dedicati allo sport che scrivono? Va tutto bene Madama la Marchesa?
Sì, qui il tempo delle balle è finito: con così pochi ascolti, il che significa (anche) pubblicitari che chiederanno di pagare meno, com'è già successo nel primo anno di DAZN quando per sei mesi diffuse ascolti gonfiati fatti fare in casa da Nielsen prima che l'Agcom intervenisse e nominasse Auditel come istituto di rilevazione dell'audience (si scoprì che gli ascolti erano stati gonfiati del 60%), e con sempre meno abbonati, il buco economico non permetterà al carrozzone di stare in piedi. Secondo me già a fine stagione ci sarà il crollo: dopodiché le prefiche cominceranno a sgranare i rosari...
Se possibile vorrei farle due domande.
Una è seria, l'altra meno.
1) per le società che avessero fatto mercato cedendo alle società di factoring i propri crediti da diritti TV, potrebbero esserci problemi in vista? (o il rischio di insolvenza di Dazn grava solo delle finanziarie)
2) se la resa delle inserzioni pubblicitarie vendute da Dazn dovesse essere inferiore alle attese, causa dati Auditel, si potrebbe arrivare ad un nuovo ridimensionamento della redazione con Marelli biondo, a bordo campo, in top attillati?
Certo. Nell'autunno del 2021 in Francia fallì Mediapro che aveva acquistato i diritti a 1 miliardo e 153 milioni e dopo quindici mesi - avendo solo 600 mila abbonati - smise di pagare. La LFP rimediò rivendendo i diritti ad Amazon e a Canal Plus che misero, dividendosi la spesa, 663 milioni, poco più della metà di quanto Mediapro s'era impegnata a pagare. Da noi, visto che gli abbonati sono sempre meno (con le ricadute del caso sulla pubblicità), il rischio che si corre è identico. Lo scrivo da tempo. E i club che hanno già venduto i propri crediti da diritti tv rischiano di andare gambe all'aria
chissà se Ziliani risponderà, mi permetto d'aggiungere una considerazione/domanda, DAZN è una società multinazionale? Quindi se in Italia andasse in forte perdita è probabile che all'estero guadagnerà per ripianare o chiudere in attivo bilancio economico dell'intera holding company, ma ciò garantirebbe il non fallimento del calcio italiano?
Spero di sbagliarmi, sarebbe una tragedia per una parte consistente dell'economia del nostro Paese.
Come ho già scritto in un pezzo del 20 luglio, DAZN è in fortissima difficoltà anche in Francia dove è appena diventata principale detentrice dei diritti della Ligue 1. Sul tema tornerò domani con un pezzo il più possibile documentato: ma non penso di sbagliare nel dire che gli sproporzionati investimenti (fino al 2029) fatti per i diritti francesi e italiani non saranno, molto presto, più sostenibili a fronte del gigantesco flop di abbonati. Appuntamento a domani
sono curioso anch'io, gli scenari sono da film thriller, con un calcolo a spanne credo che i soli introiti pubblicitari in Italia e Francia non coprano i soldi spesi per i diritti tv, quindi si presuppone che il gruppo incassi cospicuo denaro da altre fonti legate allo prodotto sportivo magari rivenduto ad altre emittenti. E' tutto un mistero, questi hanno il monopolio del prodotto in FR e IT e non riescono a guadagnare?
Seguo, sono curioso anch'io
rinnovo i complimenti a Ziliani per l'intelligente ironia con cui impreziosisce gli articoli rendendoli gradevoli e limpidi nell'esposizione dei fatti conclamati. Due cose mi sovvengono, la prima, possibile che la Lega e DAZN che in questione posseggono il monopolio nel mercato italiano falliscano così miseramente? Devono essere incapaci? La seconda una stranezza, girando per il mondo mediatico molti network tv e web alcuni marchi famosi e internazionali mandano in diretta/live le partite del campionato italiano gratuitamente, allora domando: DAZN trae guadagni vendendo a queste famose emittenti internazionali il prodotto serie A? E se fosse vero proventi e tasse in quale parte del mondo verrebbero pagate?
sembra off topic ma non lo è perché la vicenda si aggiunge al declino del calcio italiano nelle mani di persone del tutto o apparentemente incompetenti.
Trattasi di Osimhen, vicenda che dovrebbe insegnare non solo ai giocatori e procuratori ma alla FIGC che il libero mercato delle compravendite va regolato con norme precise e certe per non danneggiare gli interessi dell’intero sistema Calcio, infatti il danno maggiore lo ha subito il campionato italiano perdendo un ottimo giocatore. In quanto al professionista con quelle capacità dovrebbe comprendere oppure andrebbe ben consigliato dal suo procuratore che NON è possibile anteporre sempre il denaro alla carriera sportiva, invece ora si trova ridimensionato in un campionato minore.
Mi permetto d'aggiungere che l'unico vincente in questa vicenda è ADL -non sono un suo estimatore- ma ha tutelato gli interessi della società, in quanto il mondo delle compravendita dei cartellini è diventato un mercato liberticida, come insegna l'altra vicenda Koopmeiners che meriterebbe approfondimenti giornalistici.
incredibile anche il quotidiano Libero -eufemismo- scrive del disastro DAZN, ed i quotidiani dedicati allo sport che scrivono? Va tutto bene Madama la Marchesa?
Caro Paolo io ci vedo una polveriera pronta per scoppiare.
Sì, qui il tempo delle balle è finito: con così pochi ascolti, il che significa (anche) pubblicitari che chiederanno di pagare meno, com'è già successo nel primo anno di DAZN quando per sei mesi diffuse ascolti gonfiati fatti fare in casa da Nielsen prima che l'Agcom intervenisse e nominasse Auditel come istituto di rilevazione dell'audience (si scoprì che gli ascolti erano stati gonfiati del 60%), e con sempre meno abbonati, il buco economico non permetterà al carrozzone di stare in piedi. Secondo me già a fine stagione ci sarà il crollo: dopodiché le prefiche cominceranno a sgranare i rosari...