Fermi tutti, c'è un errore: non è Motta che va cacciato ma Giuntoli. Secondo il CIES la Juventus è uno dei club con la peggiore programmazione, gestito come se lottasse per salvarsi, senza futuro
Uno studio del Centro Studi svizzero inchioda Giuntoli alle sue colpe: per dirne una, la Juventus ha fatto giocare un quarto dei minuti totali a giocatori in prestito. Dati umilianti per un top club
Sarà anche vero che Thiago Motta ha commesso un’infinità di errori, non ha legato con i giocatori e ha fallito un obiettivo dietro l’altro (alcuni davvero malamente); ma se il risultato è che oggi a finire sul banco degli imputati è solo lui mentre chi l’ha voluto alla Juventus e gli ha costruito la squadra, cioè Giuntoli, prova a svignarsela allontanandosi alla chetichella dal luogo del delitto con la complicità dei media adoranti, allora c’è qualcosa che non va. I miei abbonati e i miei lettori lo sanno: in più occasioni, nell’ultimo mese, ho parlato dell’evidente corresponsabilità di Giuntoli nel fallimento del progetto Nuovo Corso Juve; ho anzi apertamente detto che le responsabilità del dirigente superano a mio avviso di gran lunga quelle dell’allenatore.
Ebbene, proprio in questi giorni il CIES (Centre International d'Etude du Sport con sede a Neuchatel in Svizzera) ha pubblicato i risultati di uno studio di grande interesse, fatto sui 37 campionati più importanti non solo europei: uno studio che si proponeva di scoprire quali sono i club con la migliore programmazione del futuro e la migliore gestione dei calciatori in rosa. Per farlo ha conteggiato i minuti fatti giocare da ogni club (fino al 12 marzo 2025) a giocatori in prestito, a giocatori con contratto in scadenza al 30 giugno 2025, a giocatori in scadenza al 30 giugno 2026 e a giocatori con scadenze di contratto più avanzate nel tempo. In una parola: il CIES ha voluto vedere quali sono i club che stanno assicurando meglio il proprio futuro (cioè quelli che impiegano giocatori con contratti a lunga scadenza e non fanno ricorso, o lo fanno poco, a prestiti) e quali sono invece quelli che lo stanno facendo peggio (impiego di giocatori in prestito o con contratti a breve scadenza che li rendono scarsamente monetizzabili in sede di mercato). E il risultato, per quanto riguarda la Juventus di Giuntoli, è stato sconfortante per non dire catastrofico.
Tra i top club europei - ammesso che dopo questo studio Madama possa essere ancora considerata tale - la Juventus è in assoluto il club peggio gestito e con la programmazione più scadente. In classifica occupa la 110^ posizione e per darvi subito un metro di paragone vi dico che il Napoli di De Laurentiis è 11°, l’Inter 54^ e il Milan 56°. Ma è l’analisi dei dati voce per voce che risulta agghiacciante. Perchè la Juventus, fra centinaia e centinaia di club, è ai primissimi posti nella classifica più avvilente per un dirigente (e umiliante se di dirigente di un club di alto livello): quella dei minuti fatti giocare a giocatori in prestito, quelli cioè che rispetto all’investimento economico-sportivo sul futuro contano zero. Incredibile ma vero, nella stagione in corso la Juventus ha fatto giocare a calciatori in prestito un quarto dei minuti complessivi di tutta la rosa: il 24,9% del tempo totale. Per fare un paragone con i top club europei che vanno per la maggiore: a giocatori in prestito non hanno fatto alcun ricorso (hanno quindi deciso di non averne in rosa) Real Madrid, Liverpool, Barcellona, PSG, Bayern, Manchester United e Newcastle, tutti con lo 0,0 di minuti giocati. L’Inter ha lo 0,2%, il Napoli lo 0,4%, l’Arsenal l’1,1% e mi fermo qui per amor di patria.
Ma la cosa più inquietante è constatare come la gestione della Juventus assomigli molto a quella dei piccoli club che lottano ogni anno per non retrocedere, club che hanno budget limitatissimi e sono spesso costretti a fare ricorso a prestiti di giocatori provenienti in genere da grandi club. Ebbene, anche restringendo l’analisi ai club di bassa classifica, e anche restringendola ulteriormente alla sola Serie A, il CIES ci mostra come la Juventus stia riuscendo a fare peggio di quasi tutti, a cominciare dal Lecce di Corvino che meriterebbe una medaglia al valore visto che ha fatto giocare a calciatori in prestito solo lo 0,9% dei minuti di tutta la rosa e nella classifica generale di tutti i campionati europei è addirittura 10° davanti anche al Napoli 11°, i due migliori club italiani per programmazione e gestione.
Dicevo della Juventus che ha il 24,9% dei minuti appaltati a giocatori che detiene in prestito: è riuscita a fare peggio del Como (11,2), del Genoa (19,5), del Monza (20,0), del Cagliari (20,6), del Verona (23,1), mentre solo Venezia (27,4) ed Empoli (40,6) hanno fatto più ricorso a giocatori che a fine stagione obbligatoriamente se ne andranno perchè di proprietà di altri club. Giova ricordare qui che nell’organico della Juventus Giuntoli ha inserito, con la formula del prestito, Conceiçao (che appartiene al Porto), Kolo Muani (al PSG), Veiga (al Chelsea), Kalulu (al Milan): e che anche Di Gregorio è per ora a tutti gli effetti formalmente in prestito dal Monza.
Per completezza d’informazione è giusto dire che i 10 migliori club d’Europa per gestione del loro presente e programmazione del futuro sono Chelsea, Monaco, AZ Alkmaar, Real Sociedad, PSG, Manchester United, Zenit, Coventry, Arsenal e Lecce, col Napoli 11°, il Parma 16°, l’Udinese 33^, l’Inter 54^, il Milan 56°, la Lazio 86^ e il Torino 87° limitandoci all’analisi dei primi 100 club in classifica. Per trovare un club peggiore della Juventus per utilizzo di giocatori in prestito bisogna scendere al 193° posto dove troviamo lo Standard Liegi che ha fatto giocare a questi giocatori non di proprietà il 30,6% dei minuti complessivi di tutta la sua rosa.
Riassumendo, quindi, il CIES ci dice dati alla mano che la politica, la strategia e la visione che stanno orientando il percorso della Juventus del Nuovo Corso sono perdenti: Giuntoli si sta comportando come un dirigente non di un top club, ma di un club che lotta per non retrocedere e che non ha la possibilità di investire in alcun modo sul futuro. Ed è per questo che inquieta la facilità con cui i media del Belpaese hanno gettato la croce del fallimento juventino addosso a Motta risparmiando il primo, vero responsabile: Cristiano Giuntoli.
Vi ricordate la storia di Gesù e Barabba? Ecco, detto con rispetto parlando, più o meno siamo messi così.
P.S. Scommettiamo che di tutto ciò non leggerete una sola riga sui quotidiani sportivi o nelle pagine sportive dei quotidiani d’informazione?
Dopo 2 anni direi che si può decidere se un manager è valido o è un bluff.
Ora abbiamo la risposta .
Ciao Paolo,
in effetti, se ti vanti di avere una delle rose più giovani del campionato europeo ma con contratti prossimi alla scadenza e il relativo valore in costante discesa qualche domanda sulla gestione è lecita porla.
Roma, Atalanta e Fiorentina hanno una rosa più vecchia e quindi è normale avere più giocatori a fine carriera con contratti brevi e non lunghi.
Grazie per il chiarimento.
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