Nella giornata della Serie A contro il razzismo Acerbi dà del "negro" a Juan Jesus: benvenuti nel calcio made in Italy
Sembra una barzelletta, ma nel giorno in cui sulla maglia dei calciatori compare la scritta "Keep racism out", il difensore dell'Inter si rende protagonista di un insulto razzista verso il brasiliano
Minuto 58 di Inter-Napoli. Come fece Maignan in Udinese-Milan, ma in modo meno plateale, il difensore brasiliano del Napoli Juan Jesus va dall’arbitro e di fatto fa sì che il gioco venga interrotto per un minuto e mezzo.
Juan Jesus dice a La Penna indicando Acerbi: "Mi ha detto: sei un negro. E questo non va bene. Non va bene. Qui - e indica la scritta “Keep racism out” cucita sulla maglia all’altezza della spalla - abbiamo una scritta. Non va bene".
Ora, premesso che Juan Jesus a fine partita, ancora a caldo, non ha voluto rispondere alla domanda di Diletta Letta che voleva sapere cosa gli avesse detto Acerbi per averlo fatto tanto arrabbiare "(“Quel che accade in campo rimane in campo - ha risposto Juan Jesus -, Acerbi più tardi si è scusato: spero che non ripeta più quello che ha detto oggi”), e la cosa va a suo onore, resta l’estrema gravità dell’accaduto: un conto sono gli insulti razzisti lanciati dalla curva dei tifosi più retrivi e primitivi, un conto è l’insulto razzista rivolto in campo da calciatore a calciatore, da collega a collega, da uomo a uomo. Che il fatto sia realmente accaduto lo si è notato subito dall’atteggiamento dei compagni di Acerbi - in particolare modo Di Marco - e dello stesso Acerbi.
Archiviate le scuse del difensore dell’Inter, resta la vergogna di quel che è successo. E forse sarebbe il caso che l’Inter in qualche modo rendesse noto a tutti che la prima ad essere dispiaciuta e delusa dal comportamento del suo giocatore è la società.
Attendiamo fiduciosi.
Aggiungerei da tifoso (molto) nerazzurro che, oltre a rendere noto il proprio disappunto, la società dovrebbe intervenire con una multa memorabile
Magari mi sbaglio e non è certo un elogio dell'insulto di Acerbi, qualora l'avesse detto (anche se sembrano esserci pochi dubbi).
Ho la sensazione che in questa occasione il più intelligente sia stato proprio Juan Jesus, il quale sa perfettamente che, durante le partite, i calciatori si dicono di tutto e di più (le bestemmie non si contano, ma in una società scristianizzata come quella attuale questa vale meno di un insulto ps è ancora reato, seppur solo dal punto di vista civile, una volta era penale).
Cosa è più brutto dire, negro di m. o figlio di p.? E rimango negli epiteti più noti...
È una giustificazione dell'insulto razziale? No, è proprio l'opposto, la condanna tout-court di questi atteggiamenti, ma lo sappiamo benissimo che (salvo casi estremi, vedi testate recenti) sono gli stessi calciatori che a fine partita si stringono la mano e fanno "finta" di niente.
Giusto sanzionare, ma allora facciamolo sempre e con le multe a giocatori e società finanziamo una cultura del rispetto "verbale", così come già avviene in tantissimi altri sport.