Pazzesco: la Juventus va al Mondiale per club grazie ai punti conquistati in Champions con gli stessi bilanci truccati con cui "falsificò più campionati" (cit. Chinè). Punti che dovevano esserle tolti
"Le plusvalenze fittizie le hanno permesso di mettere soldi veri sul mercato e acquistare giocatori falsando la competizione a danno di altri club", disse il procuratore FIGC. Per il Napoli un furto
A beneficio di tutti ripropongo oggi l’articolo scritto per gli abbonati a pagamento di Substack il 5 marzo di un anno fa dal titolo: “Mondiale per club: quando Chinè accusò la Juve di aver "falsificato più campionati". Per gli stessi bilanci giudicati truccati anche dall'UEFA”, seguito dal sottotitolo: “Sia Corte d'Appello che Collegio di Garanzia diedero ragione a Chinè: si parla degli stessi bilanci falsi che la Juve presentò all'UEFA per giocare le Champions e che portarono alla sua squalifica”. E se vi state chiedendo: che c’entra tutto questo con il Mondiale per club, vi consiglio di prendere 5 minuti del vostro tempo per leggere con calma e attentamente quanto segue. Se non vi troverete d’accordo, fatemelo sapere.
Dal mio articolo del 5 marzo 2024 su “Palla Avvelenata” per paoloziliani.substack.com.
“È rispondente al nuovo materiale probatorio acquisito dalla Procura di Torino, effettuare una valutazione in termini di maggiore gravità delle condotte contestate e dunque aumentare le richieste sanzionatorie. Le nuove prove evidenziano la particolare gravità dal punto di vista sportivo delle condotte tenute che hanno impattato su più campionati professionistici di Serie A falsificandoli”.
E ancora: “Nelle stagioni al vaglio, il club aveva perdite molto significative, ma invece di mettere le mani in tasca, ripianare e quindi non fare mercato, ha creato plusvalenze fittizie che le hanno permesso di mettere soldi veri sul mercato e acquistare giocatori che poi ha schierato, falsando la competizione sportiva a danno di altre società che hanno ripianato veramente e che non hanno fatto mercato ma magari hanno venduto i gioielli di famiglia. Ci sono club che hanno dovuto cedere calciatori da 20 gol a campionato e l’anno successivo in classifica hanno pagato dazio”.
Domanda: chi ha pronunciato queste parole? So che per molti sarà una sorpresa scoprirlo, quindi tenetevi forte: le pronunciò il procuratore federale Chinè nella requisitoria del processo-plusvalenze bis celebrato sul conto della Juventus in Corte d’Appello (gennaio 2023); il solo processo sportivo cui il club bianconero è stato sottoposto in ambito sportivo (italiano) essendole poi stati cancellati gli altri quattro (manovra stipendi 1, manovra stipendi 2, rapporti con club “amici”, rapporti con agenti collusi) dal famigerato patteggiamento con la FIGC ratificato il 30 maggio scorso.
Al termine di questa sua requisitoria, che ho riportato testualmente, un atto d’accusa tremendo (secondo Chinè la Juventus aveva - né più né meno - falsificato più campionati a danno di tutte le altre società), il procuratore federale chiese per la Juventus 9 punti di penalizzazione: che la Corte d’Appello esaminati gli atti ritenne pochi, e infatti li portò a 15.
Dunque, di certo c’è che Chinè non era impazzito: anche per i giudici la Juventus aveva falsificato con le sue condotte illecite più campionati di Serie A, solo che la punizione doveva essere più severa di quella chiesta dal procuratore. Per la cronaca: nell’ultimo grado di giudizio del processo “plusvalenze bis”, celebrato a maggio 2023, la penalizzazione alla Juventus venne poi definitivamente fissata dal Collegio di Garanzia in 10 punti. Comunque uno in più dei 9 che Chinè aveva chiesto per il club con le terribili accuse sopra riportate, club che al di là di ogni ragionevole dubbio aveva falsificato più campionati di Serie A. Colpe accertate. Sentenza definitiva. Passata in giudicato.
Ebbene, ricordando ancora una volta che tutto ciò avvenne per un solo illecito dei cinque contestati alla Juventus, e che per gli altri quattro l’inciucio con la FIGC evitò al club bianconero di finire a processo in cambio del pagamento di una multa di 718 mila euro (!), la domanda è: se è vero, come i giudici sportivi italiani hanno accertato in via definitiva, che la Juventus falsificò truccando i bilanci più campionati di Serie A, va da sè che poichè si tratta degli stessi bilanci presentati all’UEFA per ottenere l’ammissione alla Champions League, cioè bilanci truccati, la Juventus falsificò anche le ultime cinque Champions cui prese parte. E infatti, dopo aver studiato autonomamente gli atti della Procura di Torino tramite il suo organismo di controllo, il CFCB, l’1 dicembre 2022 l’UEFA aveva diramato un comunicato in cui annunciava l’apertura di un’inchiesta in capo alla Juventus a proposito della regolarità dei bilanci 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 riservandosi il diritto di “intraprendere qualsiasi azione legale che ritenga appropriata e di imporre misure disciplinari in conformità delle norme procedurali CFCB applicabili”. Cosa che avvenne: sulla Juventus venne aperto un procedimento, la sua colpevolezza venne accertata e il club bianconero, per il quale il CFCB aveva proposto - vista la gravità e la reiterazione degli illeciti - tre anni di squalifica, venne squalificato l’estate scorsa per un anno e multato di 20 milioni, una sanzione ridotta rispetto alla richiesta del CFCB anche per la promessa ufficiale fatta dalla Juventus, con comunicato ufficiale emesso pochi giorni prima, di abbandonare il progetto Superlega. La Juventus accettò di riconoscersi colpevole e di non opporre reclamo. Così avvenne. Anche in Europa, quindi, colpe accertate. Sentenza definitiva. Passata in giudicato.
Ebbene, tornando a bomba: a voi sembra normale che la Juventus, colpevole accertata della falsificazione non solo di più campionati di Serie A ma anche delle ultime cinque Champions League disputate, club che non interpose appello alla condanna riconoscendo quindi le sue colpe, abbia conservato nel ranking-Champions stilato dall’UEFA i 47 punti conquistati in tre edizioni (2020-21, 2021-22, 2022-23) cui non avrebbe dovuto e potuto prendere parte avendo sottratto illecitamente il diritto di partecipazione alle quinte classificate dei rispettivi, precedenti campionati di Serie A (per la cronaca: Roma nel 2019-20, Napoli nel 2020-21 e Lazio nel 2021-22)? La cosa non sta né in cielo né in terra da ogni punto di vista la si consideri: non esiste che qualcuno rubi, venga denunciato, processato, condannato e però tenga per sè la refurtiva.
Io non sono né un avvocato né un magistrato, ma se l’avvocato belga Jean Louis Dupont (foto sopra, a destra) nel 1995 riuscì a rivoluzionare il mondo del calcio ottenendo il riconoscimento dell’elementare diritto del calciatore che assisteva, Bosman, così come di ogni altro calciatore, di andare a giocare, quindi a lavorare, alla scadenza di contratto in un altro club senza che al vecchio nulla fosse dovuto, non mi sembra un’impresa impossibile per uno studio legale che si rispetti chiedere, motivare e ottenere dai giudici (sportivi in questo caso) il riconoscimento di un semplice, elementare, sacrosanto principio civile prima che sportivo: se un club europeo ha partecipato a uno o più tornei UEFA imbrogliando, accumulando quindi illecitamente vantaggi come i crediti per la classifica del ranking UEFA e/o Champions, questi crediti ottenuti con l’imbroglio e sottratti ad altri club gli vanno tolti. Sono rubati, vanno restituiti.
A voi sembra sbagliato?
P.S. Avevo già scritto, il 18 dicembre 2023: “Se tutto ciò che ho appena esposto risponde al vero - e sfido chiunque a dimostrare il contrario - mi domando se ad Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, non convenga spendere un paio di milioni in avvocati bravi, ma bravi davvero, e farsi dare dall’UEFA quel che gli spetta. Già il presidente del Napoli rimase in silenzio di fronte allo scippo-Calvarese che il 15 maggio 2021, in Juventus-Inter 3-2, s’inventò un rigore pro Juventus all’ultimo minuto del match senza il quale il Napoli sarebbe stato matematicamente qualificato alla Champions e la Juventus eliminata (invece accadde il contrario); ma accettare che i furti divengano due mi sembra troppo”.
Non solo DL, ma anche quelli che, a piramide, hanno perso premi dalla Lega per i piazzamenti, dagli sponsor per i risultati in classifica, dalla Uefa per la mancata partecipazione a coppe varie.
Evidentemente va bene a tutti.
Non è che mancano gli avvocati bravi, ma che nessuno li cerca
Ennesimo caso di italica giustizia, condita di altrettanto italica ipocrisia e corruzione.
Chine' ha prima inchiodato la cosca bianconera ad una parte delle sue colpe (il totale è ben più ampio e spalmato nei decenni), ma poi chiede una risibile condanna che viene poi comminata con un altrettanto risibile aumento.
Risultato : per l'ennesima volta i crimini gobbi vengono emendati, lo "straordinario brand" dopo Calciopoli viene ancora graziato ed invece della cancellazione definitiva del titolo sportivo gli viene consentito di continuare ad avvelenare il Calcio e lo Sport italiani.
Non solo... con l'avvento del caro John alla guida della famigghia, il potere (delle influenze e degli affari) viene portato anche in Europa.
I 50 milioni (minimo garantito) della partecipazione al Mondiale per Club ne sono la diretta conseguenza.
Lo strapotere mafioso, ed il terrore nelle facce delle vittime e dei sodali, viene dimostrato dal silenzio di chi viene sistematicamente danneggiato e deve accontentarsi delle briciole gettate sull'aia dal padrone mostrando per giunta una felice sottomissione.
Vero, Aurelio de Laurentis.....?