Quando in tv non si guardava in faccia a nessuno: Italia 1, Europeo '96, Sacchi c.t azzurro e le ultime parole famose di Fabio Capello
Maurizio Pistocchi ha rivelato su Twitter un aneddoto professionale dei tempi di Italia 1: ne fui protagonista assieme a lui e lo ripropongo per mostrare come si lavorasse allora senza alcun ossequio
Ieri Maurizio Pistocchi sul suo account Twitter (o X, come preferite) ha raccontato un aneddoto della sua vita lavorativa degli anni di Mediaset, noto a pochi, che mi riguarda da vicino: riguarda infatti la trasmissione “Speciale Euro 96” di cui ero curatore assieme a lui (Maurizio era anche opinionista fisso del programma che andava in onda ogni sera attorno alle 23). È un fatto televisivo di quasi 30 anni fa che ritengo interessante riproporre anche qui su Substack perchè coinvolge direttamente un addetto ai lavori di altissimo profilo, cioè Fabio Capello che nel giugno del 96 stava concludendo il suo quinquennale rapporto di lavoro col Milan dopo averlo portato a vincere 4 scudetti e una Champions League; e che stava per accasarsi nientemeno che al Real Madrid.
L’episodio raccontato da Maurizio testimonia il distacco professionale e la totale mancanza di ossequio o di deferenza che chi faceva informazione televisiva a quei tempi, anche in tv importanti come lo erano le tv Mediaset, praticava. Se c’era da cogliere in fallo un protagonista anche prestigioso, riverito e di primo piano mettendolo di fronte a un proprio errore e alla propria responsabilità, lo si faceva: senza guardare in faccia nessuno, senza valutare sotto quale bandiera militasse. L’aneddoto riguarda un momento di corto circuito comportamentale (e poi informativo) avvenuto tra Fabio Capello e Arrigo Sacchi in uno dei momenti di loro massimo splendore professionale: Capello tra Milan e Real Madrid, Sacchi c.t. dell’Italia due anni dopo la finale mondiale persa ai rigori a USA 94. La cosa che mi preme dire e a cui tengo di più: fosse successo questo stesso fatto a ruoli invertiti, Pistocchi ed io ci saremmo comportati alla stessa maniera.
Una volta letto il racconto di Maurizio, mi sono sentito di aggiungere un mio completamento per mettere più compiutamente a fuoco quel che successe quella sera dietro le quinte e le dinamiche che si scatenarono nei minuti successivi al casus belli esploso in tv e il giorno dopo. Se avete cinque minuti di tempo, e non avete niente di meglio da fare, è un episodio che merita di essere conosciuto.
IL RACCONTO DI MAURIZIO PISTOCCHI
Uno degli episodi più divertenti nella mia lunga esperienza in Mediaset è legato a Massimo De Luca che dal 1992 aveva preso il posto di Marino Bartoletti come direttore di testata (anche se il vero direttore era Ettore Rognoni). De Luca non aveva una grande passione per il calcio, ma la sua voce aveva stregato Berlusconi: spesso, invece del big match della domenica, seguiva il basket, e per questo lasciava fare le trasmissioni ai suoi collaboratori. Era già successo per studiosport “Speciale Usa 94”, per il quale fu premiato come miglior programma dei Mondiali anche se non aveva mai fatto una scaletta ( curatori del programma eravamo io e Paolo Ziliani) e successe anche nel 1996, quando facevamo insieme “Speciale Euro 96”, lui conduttore, io ospite fisso e curatore con Ziliani.
L’altro ospite fisso della trasmissione era Fabio Capello, collegato dall’Inghilterra, che dopo l’eliminazione dell’Italia era tornato in patria per partecipare con Mentana e Tosatti allo speciale su Canale5 “Italia a casa: perchè?”, durante il quale aveva pesantemente criticato Sacchi per aver cambiato troppi giocatori dell’Italia dopo la vittoria nella 1^gara contro la Russia. Vedendo la trasmissione -avevo scritto un pezzo di opinione, che aveva preso spunto da uno splendido commento di Aldo Grasso -, mi venne in mente che prima della partita persa con la Repubblica Ceca, a precisa domanda di Chinaglia, relativa ai troppi cambi di Sacchi, proprio Fabio Capello aveva dato ragione al tecnico, dicendo: “Sacchi fa benissimo, è molto caldo e i campi sono duri, bisogna fare turnover per avere una squadra fresca”. Recuperata la registrazione, io e Ziliani la mettemmo nella scaletta della puntata, nella quale lo stesso Capello sarebbe stato ospite in studio, come “Dichiarazione di Capello su Repubblica Ceca”. DeLuca, come sempre, non volle neppure sapere di cosa si trattava.
Venne il momento in cui De Luca annunciò testuale: “Diamo atto a Capello di cosa aveva detto sulla Repubblica Ceca” e per Don Fabio cominciò il dramma. Mano a mano che scorrevano le immagini, lui, seduto di fianco a me, cominciava a sudare rendendosi conto della figura di m… colossale: aveva massacrato Sacchi per aver fatto una scelta che lui stesso aveva considerato giusta. De Luca, preoccupato, cercava di cambiare discorso, io lo incalzavo chiedendo spiegazioni sul suo dietro front, Capello era terreo. La trasmissione finì. Capello con un filo di voce, sudato e furibondo, sibilò a De Luca:”Sei tu il responsabile di questo agguato?”. De Luca sbiancò: “Ti giuro che non ne sapevo niente”. E Capello: “Allora che direttore sei?”.
Mentre Capello - e Oscar Damiani che lo aveva accompagnato - saliva le scale di palazzo dei Cigni sibilando minacce e accusando Galliani, io e Paolo Ziliani, alle loro spalle, ci sbellicavamo dalle risate pensando al panico del buon De Luca e alla sudata di Don Fabio. Oggi, vedendo Buffa & Ferri nell’intervallo della partita , mi è venuto in mente. E rido ancora.
IL COMPLETAMENTO DELLA STORIA CON I MIEI RICORDI
Tutto vero. Aggiungo solo tre cose.
1) A fine trasmissione, prima che Maurizio ed io ci fermassimo a fare il punto del lavoro come ogni notte (per fortuna abitavamo entrambi a Milano Due) e naturalmente a parlare dell’accaduto, prima salii le scale che portavano dagli studi all’uscita di Palazzo dei Cigni accompagnando Capello; che ancora in difficoltà insisteva a chiedermi chi fosse l’ideatore dell’agguato. Gli risposi e gli ribadii con fermezza che non c’era stato alcun agguato, avevamo solo fatto cronaca spicciola, lui aveva detto quelle cose soltanto tre giorni prima, noi avevamo preso la dichiarazione e l’avevamo mandata in onda; e quindi il solo agguato, ammesso che ci fosse stato, se l’era creato lui.
2) Il giorno dopo anche Massimo De Luca si presentò visibilmente risentito per essersi trovato in difficoltà con Capello in trasmissione e dopo. Ma anche a lui ribadii il concetto: avevamo solo fatto giornalismo - nessuna forzatura, nessuna invenzione - su un fatto che era diventato l’argomento del giorno (e lo rimase per un mese visto che poi l’Italia di Sacchi uscì ai gironi pur giocando un calcio di altissimo livello che non aveva mostrato nemmeno a USA 94) e anzi avevamo fatto addirittura un piccolo - ma neanche tanto - scoop: Capello, notoriamente non in sintonia con Sacchi, era stato completamente d’accordo con lui nella decisione di fare massiccio turnover nella gara 2, e ora però gli dava contro perché le cose erano andate male. De Luca doveva insomma essere contento, come sempre avevamo lavorato bene e il fatto che lui non ci chiedesse mai nulla di particolare prima di andare in onda, fidandosi del nostro lavoro, aveva fatto sì che nemmeno quella sera gli avessimo fatto report particolari.
3) Per finire: è evidente che parliamo di cose che succedevano 30 anni fa: quando c’era ancora chi provava a fare giornalismo senza guardare in faccia a nessuno, nemmeno a chi fino al giorno prima era stato l’allenatore del Milan ed era in procinto di diventarlo del Real Madrid, il tutto senza travisare una sola virgola della realtà dei fatti, anzi mostrandola a tutti per quella che era. Fare una cosa così, nel giornalismo omertoso in cui viviamo, passerebbe oggi per scorrettezza: e questo è il vero dramma attorno al quale ci si dovrebbe interrogare.
Voi eravate e siete giornalisti. Professionisti che hanno un senso critico e che comunque hanno una deontologia nel trattare determinati argomenti.
Oggi in tv è pieno di opinionisti o ex calciatori che sono stati messi lì x far numero, i quali sanno perfettamente che se nn seguono una "linea editoriale" ben precisa possono essere rimpiazzati con altri 100 uguali a loro.
Fantastico!👏👏👏