Maurizio Pistocchi ha rivelato su Twitter un aneddoto professionale dei tempi di Italia 1: ne fui protagonista assieme a lui e lo ripropongo per mostrare come si lavorasse allora senza alcun ossequio
Voi eravate e siete giornalisti. Professionisti che hanno un senso critico e che comunque hanno una deontologia nel trattare determinati argomenti.
Oggi in tv è pieno di opinionisti o ex calciatori che sono stati messi lì x far numero, i quali sanno perfettamente che se nn seguono una "linea editoriale" ben precisa possono essere rimpiazzati con altri 100 uguali a loro.
infatti i giornalisti che fanno i Giornalisti vengono relegati ai margini del sistema mass mediatico nazionale, come se applicare la deontologia professionale sia un illecito.
Nel caso specifico sarebbe bastato ammettere di aver cambiato opinione, che non significa aver sbagliato ma rivalutato e adeguato il concetto in altro contesto, considerando che il Calcio è uno sport soggetto a condizioni naturali/umane variabili.
tranne rare eccezioni il giornalismo italiano ha raggiuto livelli beceri in certi casi squallidi, per quello sportivo poi non trovo un aggettivo dispregiativo per definirlo; premetto non ho visto il match, però l'altra sera facendo zapping mi soffermo incuriosito su un programma tv dove i presenti eccitati dalle prestazioni degli azzurri, comprendendo perfino che il giornalismo debba ammantare di un aurea positiva la nazionale italiana, ma ascoltare dei professionisti che arrivano a sperticarsi in definizioni arzigogolate e fantasmagoriche per aver vinto contro l'Albania, inferiore di due categorie, mi sembra da esaltati e cazzari peggio che al bar dello sport, infatti la mattina successiva vado appositamente a far colazione al Bar dello Sport del mio quartiere per ascoltare delle gesta fantasmagoriche della mitica nazionale italiana, risultato? Gli squinternati tifosi erano più attendibili e razionali di quei professionisti definiti giornalisti coadiuvati da ex giocatori stracazzari a pagamento!
Voi eravate e siete giornalisti. Professionisti che hanno un senso critico e che comunque hanno una deontologia nel trattare determinati argomenti.
Oggi in tv è pieno di opinionisti o ex calciatori che sono stati messi lì x far numero, i quali sanno perfettamente che se nn seguono una "linea editoriale" ben precisa possono essere rimpiazzati con altri 100 uguali a loro.
Dagli ex calciatori non mi aspetto che facciano i giornalisti, dai giornalisti però sì...
Fantastico!👏👏👏
infatti i giornalisti che fanno i Giornalisti vengono relegati ai margini del sistema mass mediatico nazionale, come se applicare la deontologia professionale sia un illecito.
Nel caso specifico sarebbe bastato ammettere di aver cambiato opinione, che non significa aver sbagliato ma rivalutato e adeguato il concetto in altro contesto, considerando che il Calcio è uno sport soggetto a condizioni naturali/umane variabili.
Perfetto
tranne rare eccezioni il giornalismo italiano ha raggiuto livelli beceri in certi casi squallidi, per quello sportivo poi non trovo un aggettivo dispregiativo per definirlo; premetto non ho visto il match, però l'altra sera facendo zapping mi soffermo incuriosito su un programma tv dove i presenti eccitati dalle prestazioni degli azzurri, comprendendo perfino che il giornalismo debba ammantare di un aurea positiva la nazionale italiana, ma ascoltare dei professionisti che arrivano a sperticarsi in definizioni arzigogolate e fantasmagoriche per aver vinto contro l'Albania, inferiore di due categorie, mi sembra da esaltati e cazzari peggio che al bar dello sport, infatti la mattina successiva vado appositamente a far colazione al Bar dello Sport del mio quartiere per ascoltare delle gesta fantasmagoriche della mitica nazionale italiana, risultato? Gli squinternati tifosi erano più attendibili e razionali di quei professionisti definiti giornalisti coadiuvati da ex giocatori stracazzari a pagamento!