Sempre che a qualcuno interessi: siamo alla 6^ giornata e stiamo assistendo a un campionato irregolare. La Juventus sta taroccando ancora i bilanci
Da un anno ne scrivo solo io, ma è stata la stessa Juventus a ricordare nella nota di approvazione del bilancio 2023-24 di essere sotto procedimento Consob e che a marzo ci sarà l'atto sanzionatorio
Quel che sta accadendo nel calcio italiano, e nel mondo dell’informazione italiana (in questo caso sportiva) è qualcosa di inaudito oltre che grottesco: c’è la Consob, l’organismo di controllo delle società quotate in borsa, che ha aperto ormai da un anno un procedimento contro la Juventus, la Juventus del nuovo management, quella di Elkann proprietario, Scanavino amministratore delegato e Ferrero presidente, avendo visto che la nuova società si sta comportando come la vecchia: cioè barando e truccando i conti. Non solo non ha provveduto (come le era stato chiesto e com’era suo dovere fare) a correggere i bilanci irregolari di ieri le cui ricadute interessano, falsandoli, anche gli esercizi odierni, ma redige i nuovi bilanci in spregio a un’infinità di princìpi contabili internazionali (in particolare quelli afferenti alle voci “plusvalenze” e “cessioni con diritto di recompra”) che già le vennero contestati ai tempi del CdA guidato da Andrea Agnelli e che portarono alla squalifica per 8 anni cumulativi di Agnelli, Paratici, Arrivabene e Cherubini, alla penalizzazione di 10 punti in classifica in Serie A e alla squalifica per un anno dalle coppe europee inflitta al club dall’UEFA (e appena finita di scontare).
C’è la Consob che ha messo la Juventus sotto procedimento, dicevo; dopodiché la Juventus ha chiesto di prendere visione delle carte, ha preso atto delle accuse formulate a suo carico, si è presentata all’audizione, ha provato a difendersi ma la Consob ha respinto in toto tutte le sue contro-deduzioni: entro marzo dell’anno prossimo ci sarà quindi il suo pronunciamento, il che significa un provvedimento sanzionatorio.
Di tutto questo riferisce la stessa Juventus nella nota in cui ha svelato e comunicato i dati del bilancio della stagione 2023-24: ma dello scandalo, che come ripeto è in ballo da un anno e che certifica che il campionato di Serie A si sta giocando nella più aperta irregolarità, come peraltro tutti i campionati giocati (molti dei quali vinti) dalla Juventus guidata da Andrea Agnelli, non parla nessuno. Da un anno lo sto facendo solo io - e quando dico “solo” intendo davvero “solo” - e se un fatto di cronaca interviene ad “obbligare” i media a darne in qualche modo conto, la comunicazione avviene nei modi usati da Calcio & Finanza di oggi: con un titolo difensivo e scagionatorio (“Juve, nuova contestazione della Consob. Il club: “Operato nel rispetto delle norme”) che già di per sè è risibile (la Juventus dice sempre così: sono gli altri che si sbagliano, salvo poi venire regolarmente smentita ed essere condannata) e un articolo che non spiega, non approfondisce, non commenta, non giudica. In pratica: Calcio & Finanza, come la Gazzetta dello Sport, come il Corriere dello Sport, come Tuttosport, come tutti i media che si occupano di sport e vivono e lavorano riferendo per 365 giorni all’anno dei fatti che afferiscono al campionato di Serie A e alle competizioni calcistiche italiane ed europee, fa finta di niente - e passa oltre - davanti al fatto enorme di un organismo come la Consob che comunica e certifica che un importante club, sempre quello, la Juventus, sta falsando l’equa competizione del calcio taroccando i suoi bilanci con tutto quel che ne consegue.
Io ne scrivo da un anno, come gli articoli che qui vedete testimoniano. Ma tutti continuano a fare finta di niente, a cominciare dalla Procura FIGC che pure si trova davanti a un fatto del tutto nuovo e che la obbligherebbe ad aprire un’inchiesta: il nuovo procedimento aperto dalla Consob a carico del nuovo management della nuova Juventus.
Non più tardi di venti giorni fa, a inizio settembre, avevo pubblicato una serie di tre articoli riassuntivi della vicenda: ripropongo oggi qui in lettura libera a tutti la terza e ultima parte. Buona lettura e buon campionato col verme a tutti.
La Consob smonta la difesa della Juventus e conferma: bilanci non conformi. E mentre Madama ricorre al TAR (!) la Procura FIGC sta a guardare: eppure questo è un fatto nuovo
Sembra un déjà vu, invece è vero: dopo i mille ricorsi fatti (e persi) dalla Juve di Agnelli, ora ci si mettono anche Ferrero e Scanavino. La linea di difesa? Noi abbiamo ragione e la Consob ha torto
(3. segue)
Contenzioso Consob-Juventus: riassunto prima di andare a concludere.
In data 31 luglio 2023, cioè poco più di un anno fa, la Consob apre un procedimento informando la Juventus dell’ipotesi di non conformità di due bilanci approvati dal nuovo management: il bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 e il bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022.
Tre giorni dopo, il 3 agosto, la Juventus chiede alla Consob l’accesso agli atti.
Cinque giorni dopo, l’8 agosto, la Consob li rende disponibili.
Il 4 ottobre, due mesi e quattro giorni dopo la notifica, si svolge alla Consob l’audizione della Juventus.
Il 25 ottobre, ventuno giorni dopo l’audizione, a firma del presidente Paolo Savona la Consob diffonde e rende nota la delibera n. 22858: “Accertamento della non conformità del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 e del bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022 della società Juventus Football Club SpA” nella quale, dopo avere ricordato i fatti che hanno originato il procedimento e aver dato conto delle spiegazioni e contro-deduzioni fornite dalla Juventus nell’audizione del 4 ottobre, le respinge, smontandole una ad una e confermando la non conformità dei bilanci della società bianconera.
Poichè c’è (poteva mancare?) chi mi accusa di falsità e vaneggiamenti nella ricostruzione della vicenda, questa è la parte finale della delibera di cui sopra a firma del presidente Paolo Savona tratta dal documento originale:
“Il presente provvedimento - conclude il comunicato - potrà essere impugnato dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro sessanta giorni dalla comunicazione”. Domanda da un milione di dollari: che cosa fa secondo voi la Juventus, che come tutti sanno è la primatista del mondo di ricorsi fatti e di ricorsi perduti, ossia il 100 %? Indovinato: sabato 24 febbraio 2024 annuncia il ricorso al TAR del Lazio contro i rilievi della Consob sui suoi bilanci.
Bilanci che non sono in regola (“non conformi”, come dice l’organo di controllo) non perchè lo dico io, che non avrei né gli elementi né la competenza per stabilirlo, ma perchè a dirlo è la Consob esattamente come aveva fatto due anni prima per i bilanci approvati dal vecchio CdA della Juventus guidato da Andrea Agnelli, CdA che fu immediatamente e interamente rimosso dalla proprietà e che oggi è atteso al processo penale di Roma. Ma poichè c’è (poteva mancare?) chi mi accusa di falsità e vaneggiamenti anche su questo punto, questi sono i passi tratti dalla delibera originale in cui la Consob dichiara la non conformità dei bilanci in questione oltre che di quello precedente:
(eccetera, eccetera). Vi chiederete: quando verrà discusso il ricorso al TAR? Ancora non si sa; e naturalmente vi terrò informati. A margine resta da dire che il 21 giugno scorso la Consob ha sanzionato la società di revisione dei conti della Juventus ai tempi di Agnelli, la ERNST & YOUNG, con una multa di 195 mila euro e due suoi consulenti, Stefania Boschetti e Roberto Grossi, con multe rispettivamente di 30 mila e 70 mila euro. Dico questo perchè l’attuale società di revisione, Deloitte, come ricordavo nel pezzo di ieri, ha riconosciuto alla Consob di brancolare nel buio per l’incompletezza della documentazione fornitale dalla società Juventus e ha ammesso la possibilità che possano emergere elementi informativi nuovi a lei al momento sconosciuti.
Al momento la situazione è chiara: per la Consob, che sui bilanci falsati della Juventus di Agnelli aveva visto giusto (anche se resta un mistero il ritardo con cui è intervenuta), sono falsati anche i bilanci della Juventus di Ferrero e Scanavino. E falsati non poco, ma in modo “rilevante”, come più volte l’organismo di controllo ha tenuto a sottilineare. La Juventus era stata anche invitata, com’è dovere di ogni società quotata in borsa, a “correggere retroattivamente” gli strafalcioni di bilancio fatti dal vecchio management: cosa che la società non ha provveduto a fare, e questo ha innescato ricadute a cascata di ulteriori illiceità sui suoi ultimi bilanci già carichi di abbagli e svarioni, se vogliamo chiamarli così. Il presidente Ferrero però è sereno: “I nostri esperti ci dicono che abbiamo ragione e che i nostri comportamenti sono stati e sono corretti”. Come dire che alla Consob sono un’accozzaglia di dilettanti allo sbaraglio.
Vi chiederete: e la Procura federale in tutto questo? Se ne sta naturalmente a dormire. E il fatto che il procedimento aperto dalla Consob in capo alla nuova Juventus sia in tutta evidenza un fatto nuovo rispetto ai “misfatti antichi” che furono oggetto dell’osceno patteggiamento Juve-FJGC (anche i bilanci di oggi sono considerati irregolari) e che la delibera con cui la Consob certifica non conformi i bilanci redatti dal nuovo CdA sia un documento ufficiale, di pubblico dominio e a disposizione di chiunque desideri prenderne visione - come ho fatto io - da più di un anno, alla giustizia sportiva che riferisce a mastro Gravina non interessa. La parola d’ordine è: non sta succedendo nulla. E Chinè non c’è. O se c’è, sta dormendo.
Non svegliatelo.
Sì Ilio, la Consob ha già respinto le argomentazione difensiva della Juventus nell'audizione che c'è stata dopo l'apertura del (nuovo) procedimento; come ho scritto, la Juventus ha inoltrato ricorso al TAR del Lazio bloccando al momento il procedimento, che comunque a marzo avrà una sua conclusione a carattere sanzionatorio (a meno che la Consob non cambi idea e dice che è la Juventus ad avere ragione, scusandosi per il disagio arrecato)
Caro Paolo, quello che fa più male è l'omertà delle altre società! Capisco le loro succursali, ma le altre?
La favola che la Juve tiene in piedi la serie A c'è qualcuno che continua a crederla.